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Varazze. Elena Ballerini, nota conduttrice Rai (nel cast del programma “Mezzogiorno in famiglia”) sarà ospite Giovedì 2 agosto dei Bagni Mafalda Royal. A dialogare con lei la giornalista del Secolo XIX Silvia Simoncelli e Bettina Bolla, proprietaria dello stabilimento.

Autrice e interprete dei suoi testi, Elena Ballerini esordisce come scrittrice con il libro “Come non darla…vinta”, un saggio brillante che affronta il tema dell’affermazione delle donne nel mondo dello spettacolo e, più in generale, del lavoro. Nel libro, edito da Imprimatur, la scrittrice ci fornisce istruzioni utili per godere dei vantaggi di certe conoscenze evitando approcci indesiderati.

“Avevo scritto questo saggio mesi prima che esplodesse il caso Weinstein” – precisa l’autrice – “Nel mio libro non c’è alcun riferimento alla morale o alla separazione fra giusto e sbagliato. È una linea che ciascuno tratteggia secondo la propria etica”.

E continua: “Visto che ogni cosa ha un prezzo perché c’è un prima, un dopo, ma soprattutto un durante, in questo manuale ho descritto alcuni espedienti di fuga per sottrarsi a situazioni imbarazzanti attraverso l’individuazione di strategie da attuare nei confronti delle principali tipologie di uomini potenti, analizzate con un po’ di umorismo, con cui può capitare di imbattersi quando si cerca il proprio posto nel mondo. Perché questo posto si può raggiungere sempre quando si crede in un grande valore come la meritocrazia”.

Anche se l’esordio letterario è arrivato solo ora, la passione per la scrittura è nata in Elena molto presto. “Nel mio subconscio ho iniziato a fare spettacolo per diventare un giorno una scrittrice” racconta – “Quando avevo 7 anni scrivevo su alcuni foglietti dei pensieri che chiamavo canzoni. Poi li accartocciavo per tenerli nascosti. Erano talmente importanti per me che pensavo che l’unico modo per custodirli fosse non leggerli a nessuno. In realtà mia mamma li aveva trovati tutti e mi iscrisse ad un concorso letterario dopo averli trascritti. Lo vinsi ma provai imbarazzo quando le mie poesie furono lette ad alta voce. Da quel giorno ho scritto ancora e di nuovo solo per me. Fino ad oggi, quando ho capito quanto sia giusto e significativo per me scrivere del tema che mi tocca più da vicino: l’autodeterminazione”.

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