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Loano. Martedì 18 luglio alle 18 nel ridotto del Giardino del Principe di Loano si terrà la presentazione di “Gli anni di luce” di Zita Dazzi (Piemme Edizioni).

Luce e Vita, dispiaciute di queste progressive fratture nella linea matriarcale, che riproponevano la natura fragile, incerta, dei loro legami famigliari, avevano cercato di capire i motivi delle liti, di mediare, di facilitare una riappacificazione, di arginare le rabbie, smussare le incomprensioni, le gelosie, le rivalità, le invidie. Ma i motivi dello scontro si perdevano nei meandri di una storia intricata, che era stata raccontata e svelata solo in parte. Troppo dolore, troppi non detti, troppe accuse reciproche tutte da verificare, una matassa piena di nodi.

Tutta l’esistenza di Luce ha sempre ruotato intorno a sua madre. Una madre ingombrante, bellissima e ciclotimica, a volte autodistruttiva, spesso incomprensibile. Una madre che voleva far l’attrice e che diventa precaria in Rai, una donna diversa da tutte le altre, che assieme all’amore per la cultura trasmette l’incertezza di quello che è il perimetro degli affetti. Per Luce e sua sorella Vita l’infanzia è una catena di traslochi, rivoluzioni famigliari e spostamenti da una città all’altra. Da Milano, dove vivevano in una bella casa di un quartiere nobile, madre e figlie sbarcano a Roma, in un piccolo appartamento di periferia, dove si va a dormire al tramonto perché manca la corrente elettrica e la mattina all’alba si entra a scuola dalle suore per poter correre a lavorare. Una vita segnata dal dolore ma anche dal sogno di un riscatto sociale, da lutti improvvisi e dall’amore immenso per quelle due figlie molto desiderate. Se da piccola Luce è una bambina obbediente, da adolescente diventa ribelle e conflittuale, cercando di ricostruire il proprio passato e provando a distaccarsi da quella storia complicata. Ma crescere significa proprio far pace col passato, sporgersi sull’età inquieta dei primi amori e dei successivi strappi.

Un romanzo di formazione commovente e pieno di vita, una storia privata a cui si intreccia saldamente la storia italiana, dalla Roma anni settanta alla Milano da bere, dal rapimento Moro alla morte di Berlinguer, in un affresco personale dettagliato che ci restituisce un’epoca, facendoci un po’ piangere un po’ sognare.

Zita Dazzi è nata a Milano. Giornalista a La Repubblica, dalla fine degli anni ’80 segue temi sociali e politici. Ha scritto molti libri per ragazzi per diverse case editrici, alcuni saggi e il romanzo “Con l’anima di traverso” (Solferino) sulla vita della partigiana Laura Wronowski (Premio Matteotti 2020).

L’appuntamento rientra nell’ambito dei “Martedì della Cultura”, gli incontri con gli autori promossi all’interno della rassegna “Libri Estate”, che ha la finalità di attivare il piacere della lettura attraverso l’ascolto delle parole, che da scritte si animano tramite l’incontro con chi le ha pensate e tradotte in libro. Accompagnati dalla conduzione puntuale e garbata di Graziella Frasca Gallo, sotto il grande tiglio nel ridotto del Giardino del Principe, nelle fresche sere d’estate i partecipanti riprenderanno il filo del piacere del leggere. Incontri per grandi e bambini per incontrarci e per crescere, perché la lettura ci unisce. La rassegna “Libri Estate” rientra nell’ambito di “LOA Legge in Ogni Angolo Estate”, l’iniziativa dedicata alla lettura organizzata dall’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano con il finanziamento del “Centro per il libro e la lettura” e in collaborazione con l’Aps #cosavuoichetilegga, il Mondadori Bookstore di Loano e la Libreria del Conte di Loano.

La presentazione è stata organizzata in collaborazione con il Mondadori Bookstore di Loano e l’Aps #cosavuoichetilegga. Dialoga con l’autore Graziella Frasca Gallo, la gieffegi della Gazzetta di Loano.

c.s.

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