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Laigueglia. Geotubi sottomarini per «deviare» la sabbia, la modifica dei pennelli esistenti allo scopo di rinforzare la battigia e il ripascimento della spiaggia. A Laigueglia sta per vedere la luce un’opera, tutt’altro che invasiva, studiata seguendo alla lettera un progetto elaborato nel 2015 dall’ingegner Paolo Gaggero, dopo una lunga trafila burocratica. Lo scrive La Stampa oggi in edicola.

Nelle vacanze pasquali, ma certamente prima della stagione balneare, a ponente del borgo marinaro si concluderà l’intervento di consolidamento delle spiagge di pertinenza di tre stabilimenti balneari: Capo Mele, Marinella e Arcobaleno. Un’opera costata 750 mila euro interamente finanziata dai tre concessionari: nessun contributo economico da Comune, Provincia, Regione, Stato e Europa. «Soldi spesi di tasca nostra ancora quando non vi era alcuna certezza sulla proroga delle concessioni per via della direttiva Bolkestein – precisa Natalino Maurizio, uno dei tre gestori delle spiagge laiguegliesi che speso anche energie e pazienza per vedere nascere il suo gioiello – E’ stato un travaglio lungo – conferma – ma anche appassionante. Mi sono messo a studiare carte e fotografie, sono stato in Regione mille volte. Mi sono sempre detto: ci deve essere il modo di frenare l’erosione e salvare la spiaggia. Ecco allora che è saltata fuori la storia dei geotubi, dei salsicciotti appoggiati sui fondali che consentono di mantenere i livelli di sabbia a ridosso degli arenili». Ma anche la pendenza dei pennelli e un ripascimento «rinforzato» ha consentito di scongiurare ulteriori arretramenti dell’arenile a ridosso di Capo Mele.

Tutto documentato e certificato dalla Regione che ha dato il via libera ad un intervento che ora potrebbe essere adottato anche da altri concessionari. Qualcuno in passato aveva storto il naso circa l’efficacia dell’opera. Oggi i balneari incontreranno, durante l’assemblea convocata a Laigueglia, il tecnico che l’ha progettata. Ma la speranza di Natalino Maurizio è anche un’altra: «Sarebbe bello che si potesse agire in modo comprensoriale, senza più campanilismi, ma per il bene della Baia del Sole». Già a metà degli anni ’90 Natalino Maurizio aveva cercato di coinvolgere anche Alassio, ma era arrivato un secco “no”. Oggi tre concessionari di Laigueglia possono dimostrare il valore di un’opera che potrà difendere la spiaggia da altre erosioni.

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