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Vado Ligure. Anche la Sanac di Vado rischia di finire nel girone infernale che si è aperto dopo la decisione da parte di Arcelor Mittal di rinunciare alle acciaierie Ilva. La mobilitazione dei lavoratori ha spinto il Mise a convocare un incontro, fissato per il 13 novembre a Roma, a cui parteciperanno i sindacati e l’amministrazione di Sanac.

L’azienda vadese, 80 dipendenti, è la principale fornitrice di materiali refrattari e i tre quarti del proprio fatturato sono legati alle lavorazioni per Ilva. Nella situazione attuale, l’azienda ha lavori avviati solo sino alla fine del mese o al massimo fino ai primi di dicembre. Il gruppo controlla gli stabilimenti di Vado, Massa, Gattinara e Cagliari, tutti nelle medesime condizioni. E le maestranze sono pronte a scendere in piazza.

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