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Alassio. “Ho letto con particolare attenzione l’articolo di stampa in merito alla proposta dell’Associazione Albergatori per garantire un posto in spiaggia ai propri clienti e devo dire che sono assolutamente d’accordo anzi ritengo che proprio la presenza di un Consorzio come il Consorzio Adelasia che presiedo e che raggruppa circa 85 concessionari su 105 stabilimenti balneari di Alassio possa essere uno strumento utilissimo per raggiungere un accordo che consenta agli alberghi di avere il posto in spiaggia garantito con ovvia soddisfazione di tutti e soprattutto dei nostri ospiti. Certo che per questa garanzia è assolutamente necessario procedere ad eseguire un ripascimento strutturale che consenta una buona profondità di arenile e proteggerlo con opere come il Tecnoreef cantierabile da subito. Sono anche d’accordo con la nuova associazione costituita ad Alassio che conta 8 concessionari associati all’ABA, in questi mesi abbiamo sentito parlare di progetti tra i più disparati tutti ancora a livello di idee e bozze a differenza del “Tecnoreef” progetto eseguito da uno studio di fama Europea come lo Studio Rinaldo di Venezia e corroborato dalla entusiastica approvazione dell’Università di Pisa e di Genova, progetto che per altro ha avuto un iter lungo 6 anni proprio per la sua delicatezza, che ha impegnato l’ufficio tutela ambiente marino della Regione Liguria che dopo averlo analizzato sin nei minimi dettagli lo ha autorizzato. Tra l’altro va ricordato anche che l’approvazione di tale progettazione è passata attraverso ben tre assemblee del Consorzio Adelasia che lo promuoveva ed in tutte le assemblee ha avuto voto favorevole, tra l’altro anche da quegli stabilimenti balneari che ora fanno parte dell’ABA. Per cui non si comprende questa posizione così contraria al tecnoreef. Soprattutto ora che una Regione come l’Emilia Romagna, da sempre attenta alla protezione dei propri arenili ha finanziato la posa appunto del Tecnoreef a protezione dei lidi di Ravenna. Certo che prima di ottenere l’ulteriore proroga a 15 anni delle concessioni, finanziare il Tecnoreef per i balneari era molto più convincente, ora forse lo è un po’ meno tuttavia ritengo sia l’unica strada percorribile subito per correre ai ripari senza perdere ulteriore tempo in progetti in embrione che se tutto va bene potranno essere autorizzati sempre che lo siano tra almeno 3 o 4 anni perdendo così il treno dei finanziamenti derivanti dalla Protezione Civile”.

Il presidente del “Consorzio Adelasia”,

Geom. Ernesto Schivo

c.s.

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