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Vendone, Villanova d’Albenga, Arnasco, Cenesi e Bastia in preda alle fiamme.

Un lungo weekend di fuoco ha devastato il retroterra albenganese, nel ponente ligure, arrivando a danneggiare l’abitato. In fumo ettari di uliveti, campagne e macchia mediterranea, con enorme danno anche alla fauna. Le lunghe lingue di fuoco, sostenute dalle raffiche di vento, hanno continuato ad ardere su più fronti, nonostante l’importante presenza di uomini e mezzi, accorsi in aiuto alla popolazione.

«Quello che è successo questa notte è una cosa mai vista prima. Il fuoco ha distrutto tutto, c’erano scene di panico ovunque». Così Pietro Balestra, sindaco di Villanova D’Albenga, uno dei comuni del Savonese devastato dal rogo che da sabato sta bruciando decine di ettari di bosco e macchia mediterranea. «Qui abbiamo avuto circa 70 sfollati – continua Balestra – molti hanno trovato sistemazione dai familiari, mentre altri sono stati ospitati nel Palafiori di Villanova e altri in alcuni alberghi di Alassio».

Sono quindici le squadre dei Vigili del fuoco che stanno lavorando, di cui cinque arrivate da Genova, Piacenza, Cuneo, Torino e Bergamo.

«Questa notte è stato un disastro – rimarca Riccardo Tomatis, sindaco di Albenga – era una situazione infernale. Abbiamo visto fiamme incredibili alte fino a 20 metri e quando al tramonto hanno smesso i lanci di acqua dai Canadair e gli elicotteri, ci siamo sentiti persi, impotenti. Ho visto gente disperata per quello che ha perso e persone che sono rimaste tutta la notte in auto per non allontanarsi dalle proprie case. I Vigili del fuoco e i volontari sono stati bravissimi, sono riusciti a salvare tante case lottando fino all’ultimo metro. Adesso aspettiamo la Regione che da sabato ancora non è arrivata. C’è gente che aveva investito in uliveti e vigne che ha perso tutto».

Crediti immagini: Rossano Fabio

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