Dna di un terzo uomo nella bocca di Chiara Poggi, non c’è nessun mistero

Una nuova traccia genetica riapre i dubbi sul caso Poggi: spunta DNA maschile sulla scena del crimine, ma non appartiene agli indagati noti.

Nel cuore del caso Garlasco, dopo quasi vent’anni di dubbi, domande e processi, arriva una notizia che rimescola le carte in tavola.

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Dna di un terzo uomo nella bocca di Chiara Poggi, non c’è nessun mistero – mediagold.it

Sul tampone orale effettuato nel 2007 durante l’autopsia di Chiara Poggi è stata individuata una traccia genetica maschile sconosciuta. Un frammento minuscolo, ma che basta per far tornare sotto i riflettori uno dei delitti più discussi d’Italia.

Cosa sappiamo sul DNA trovato nella bocca della povera Chiara Poggi

La traccia appartiene al cromosoma Y, quindi di origine maschile, ma non corrisponde né ad Andrea Sempio né ad Alberto Stasi, le due figure finora rimaste al centro delle indagini. Albero Stasi è stato giudicato colpevole ed ha quasi scontato i 16 anni di carcere, mentre Andrea Sempio è attualmente indagato.

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Cosa sappiamo sul DNA trovato nella bocca della povera Chiara Poggi – mediagold.it

A quanto risulta da fonti vicine all’incidente probatorio, questo DNA potrebbe essere compatibile con quello di un assistente del medico legale Marco Ballardini, lo stesso che eseguì l’autopsia subito dopo il ritrovamento del corpo. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe spiegare la presenza del materiale genetico come contaminazione post-mortem e non come elemento collegato all’assassino.

La scoperta è arrivata durante un’indagine approfondita condotta dalla genetista Denise Albani, perito nominato dal gip di Pavia. L’analisi ha riguardato alcuni reperti mai esaminati prima o solo parzialmente analizzati: tra questi, anche un frammento di tappetino insanguinato, alcuni acetati con impronte digitali e il tampone orale stesso. È su quest’ultimo che si è riscontrata la traccia, poi amplificata in laboratorio con la tecnica della PCR, capace di “moltiplicare” anche una minuscola quantità di DNA.

Il tracciato del profilo genetico è stato messo a disposizione dei consulenti delle varie parti coinvolte: i legali di Sempio, quelli di Stasi, la procura di Pavia e i rappresentanti della famiglia Poggi. Tutti, in autonomia, stanno effettuando le proprie comparazioni.

L’analisi è ancora preliminare e nei prossimi giorni sarà eseguito un secondo esame per confermare i dati. Ma questa piccola traccia, trovata dopo quasi due decenni, ha riacceso l’attenzione sul delitto di Garlasco. Una morte ancora senza pace, una verità che sembra sempre sfuggire. E adesso una nuova domanda che incombe: se quel DNA non appartiene a chi è stato finora indagato, da dove arriva davvero?

Le nuove indagini risolveranno il caso di Garlasco?

Possibile che ci siano tracce di DNA di tanti professionisti che, all’epoca, lavorarono sul caso e nemmeno una minuscola traccia dell’assassino?

villetta delitto di garlasco
Le nuove indagini risolveranno il caso di Garlasco? – mediagold.it

Possibile che, nonostante il delitto molto efferato, all’assassino non sia caduto nemmeno un capello o una goccia di saliva? Questo caso di cronaca nera in cui, ricordiamo, è morta una ragazza di soli 26 anni, sembra trovare solo nuovi interrogativi e sempre meno certezze.

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