Il supertestimone del delitto di Garlasco ha scelto di mostrare il suo volto in televisione e di rivelare nuovi dettagli su quello che sa sulla vicenda.
A 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, un supertestimone, nell’ultima puntata de Le Iene di una settimana fa, aveva sostenuto che una donna gli parlò di comportamenti sospetti di una cugina della vittima poco dopo l’omicidio, ma nessuno lo ascoltò. Secondo quanto affermato dall’uomo, infatti, Stefania Cappa, una delle gemelle cugine di Chiara Poggi, sarebbe stata vista da una donna (testimone oggi deceduta) entrare agitata nella vecchia casa della nonna materna con un borsone subito dopo il delitto.

La stessa testimone avrebbe udito anche un forte tonfo, come di un oggetto pesante gettato in un canale vicino; a supporto delle sue affermazioni, il supertestimone sostiene di aver preso all’epoca degli appunti scritti, per non dimenticare a distanza di anni alcuni dettagli. Il supertestimone afferma di aver provato a segnalare tutto già all’epoca, ma di essere stato ignorato dagli inquirenti, ma anche dall’avvocato della famiglia Poggi.
Nuovi tasselli nel giallo di Garlasco: rivelazioni televisive e possibili moventi
Come abbiamo avuto moto di ricordare, nell’ultima puntata de Le Iene, è stato anche intervistato un manager dei vip che sostiene di aver raccolto molte confidenze da parte di Paola Cappa e ha fatto anche ascoltare gli audio inviati dalla giovane donna. L’uomo, Francesco Chiesa Soprani, è noto tra l’altro per essere stato uno dei testimoni nel processo Ruby contro Silvio Berlusconi, nel corso del quale sostenne di aver appreso dalla ragazza egiziana particolari intimi sulla vita del leader politico, morto 2 anni fa.

Invece, durante l’ultima puntata del programma Chi l’ha visto?, è stato ipotizzato che Chiara Poggi possa essere stata uccisa perché aveva scoperto uno scandalo sessuale legato al Santuario della Madonna della Bozzola, coinvolgendo anche sacerdoti. Si parla persino di un possibile omicidio su commissione, quindi di un possibile sicario, ma il legale del fratello di Chiara Poggi ha bollato come fantasiosa questa tesi.
Il supertestimone sceglie di gettare via la maschera e di parlare apertamente
A supportare l’ipotesi del movente legato a uno scandalo sessuale è soprattutto Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, il quale sostiene l’innocenza sia del suo assistito, che di Alberto Stasi, ma afferma anche che il fidanzato dell’epoca di Chiara Poggi saprebbe chi sia stato a uccidere la ragazza, ma di non poter parlare. Da parte del legale di Sempio, nessuna prova, ma solo una teoria, legata a un’inchiesta su esorcismi e riti satanici nel Pavese, collegati anche a casi di pedofilia, però successiva alla morte di Chiara Poggi.
Oggi infine tornano Le Iene, con un nuovo servizio di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese sul caso. Al centro del servizio, il supertestimone che in precedenza aveva scelto l’anonimato, ma che ora decide di esporsi pubblicamente, rivelando dettagli inediti e sorprendenti, e verosimilmente anche gli appunti che aveva preso e di cui aveva parlato.