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«Anche a Odontoiatri, medici libero-professionisti e farmacisti in provincia di Savona vengano somministrati i vaccini Pfizer e Moderna.»

Savona. Odontoiatri, medici libero-professionisti e farmacisti della provincia di Savona, ad oggi, non hanno ancora ricevuto la prima dose vaccinale contro il Covid. Per l’Asl 2 savonese, anche se lavorano a contatto con i pazienti, questi operatori non sono categorie ad alto rischio e, quindi, possono aspettare rispetto invece ai colleghi dell’Asl1 confinante che da giorni sono già stati tutti vaccinati con la seconda dose.

Oltre al danno, adesso c’è anche il rischio della beffa. Mentre tutto il comparto dei dipendenti non sanitari dell’Asl2 è già stato vaccinato con vaccino Pfizer, c’è il rischio che gli operatori sanitari esclusi siano prenotati, a questo punto, per la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Il problema è il tasso di efficacia contro l’infezione, che, con il vaccino AstraZeneca, raggiunge dopo le due dosi appena il 62,6%. Il risultato più basso tra i tre composti (gli altri due sono Pfizer e Moderna che viaggiano tra il 94 e il 95%) attualmente approvati in Europa.

Come se non bastasse, il siero messo a punto da Oxford – che dovrebbe spedire in Italia 26 milioni di dosi entro la fine dell’anno – sembra offrire poca protezione anche contro le varianti (appena il 10% su quella sudafricana). 

«La scelta di somministrare agli operatori il siero di AstraZeneca – attacca Eraldo Ciangherotti, Consigliere provinciale – sarebbe inconcepibile. Gli operatori sanitari hanno contatti diretti con pazienti potenzialmente contagiati asintomatici. Un fattore che avrebbe dovuto imporre, già dal 27 dicembre scorso, quando sono cominciate le somministrazioni del vaccino, la necessità di riservare a tutti gli operatori sanitari pubblici e privati il vaccino che offre la più alta percentuale di efficacia anche nei confronti delle varianti al virus, ma, ad oggi, non è stato così e, nella categoria professionale si sono create ingiuste distinzioni tra operatori di serie A e operatori di serie B. Nonostante le forti proteste degli Ordini professionali, siamo rimasti inascoltati».

«Io ho deciso di farmi vaccinare per ultimo – conclude Ciangherotti – proprio per rispetto alla categoria professionale alla quale appartengo ma, come me, tanti altri miei colleghi non sono riusciti ad apprezzare, in questa prima fase del piano vaccinale prioritario, l’operato né di Regione Liguria né di Azienda sanitaria locale savonese a tutela dell’intero comparto degli operatori sanitari».

c.s.

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