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Malgrado gli allarmi lanciati da Coldiretti e Regione Liguria sull’invasione delle città deserte da parte di “pericolosi” animali selvatici, gli audaci volontari della Protezione Animali savonese continuano a recuperare soggetti feriti o in difficoltà.

Ieri è toccato ad un “feroce” tarabusino, in difficoltà nel Rio Basco ad Albisola Superiore e ad una “pericolosa” quaglia, in affanno in via Nizza a Savona; ironia amara a parte si tratta, come ogni specie di fauna selvatica, di timidi soggetti soltanto in cerca di cibo vicino all’abitato, come la recente famigliola di cinghiali davanti alla stazione Brignole a Genova, divenuta virale sui social; nel caso della quaglia è probabile che si tratti di un esemplare liberato per ripopolamento durante la stagione venatoria per divenire facile preda di qualche “sportivo” del fucile e, malgrado essere stata allevata in cattività e non conoscendo territorio e fonti di cibo, miracolosamente sopravvissuta.

c.s.

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