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Vado Ligure, 18 aprile 2018. I commenti unanimi da parte delle istituzioni scientifiche che criticano la ricerca del CNR di Pisa, resi noti oggi, fanno ben comprendere perché da giorni il ricercatore che l’ha realizzata compare su giornali e in televisione per difenderla in via preventiva, evidentemente consapevole che la comunità scientifica l’aveva già bocciata.

È un ulteriore tassello di una strategia inquietante in questa vicenda di consulenze e ricerche sulla centrale di Vado Ligure basata sulla produzione di dati inconsistenti e conclusioni allarmistiche ad opera di tecnici direttamente riconducibili alle organizzazioni che hanno chiesto la chiusura dell’impianto.

In questo caso si tratta di un documento prodotto da un relatore abituale nelle iniziative di un’associazione che è addirittura parte civile nel processo, tanto vicino a questa associazione da avere una pagina personale sul sito istituzionale.

Un documento fatto circolare poche ore prima del pronunciamento del giudice di Savona ma omettendo le osservazioni delle altre istituzioni scientifiche che lo accompagnano e che esprimono in modo chiaro l’infondatezza delle conclusioni che propone.

Dagli atti pubblicati oggi emerge che per il dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova i risultati della ricerca “non appaiono sorretti da adeguate evidenze di plausibilità biologica” e “Si suggerisce pertanto di modificare le conclusioni”. Il consulente dell’Osservatorio Regionale, dott. Munari, scrive: “Risulta di difficile comprensione il nesso tra incrementi attribuiti alla centrale in concentrazioni ‘quasi omeopatiche’ di NOx nell’aria che dovrebbero incidere per più del 40% sullo stato di salute dei cittadini”. Secondo l’Istituto San Martino di Genova la ricerca giunge a conclusioni “meno verosimili” quando affronta “l’effetto sanitario in termini di rischio attribuibile alle emissioni attribuite a TP”.

Queste alcune delle osservazioni che ben definiscono la qualità di questa ricerca e che sono state nascoste da chi ha deciso di anticipare la pubblicazione dello studio del CNR di Pisa procurando un grave allarme sociale, pur consapevole che la comunità scientifica ne aveva già bocciato le conclusioni.

c.s.

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