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Un protocollo di ben 75 pagine stabilisce precise regole per questa edizione in pena pandemia.

Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato il via libera al Festival di Sanremo. Senza spettatori, come logico. Gli esperti hanno approvato il protocollo anti-Covid presentato dalla Rai.

Un protocollo, quello inviato dalla Rai al Comitato tecnico scientifico (Cts), che è perciò assai voluminoso: ben 75 pagine contenenti i comandamenti di ciò che sarà lecito fare e di quel che sarà proibitissimo fare.  Per cominciare: saranno vietati bacibaciamanoabbracci contatti ravvicinati di ogni tipodistanza minima, due metri per i solisti con l’eccezione delle band alle quali è regalato mezzo metro; anche i fotografi (non più di venti) dovranno stare attenti: nessuna calca sarà ammessa e per scattare le foto dovranno restare distaccati almeno un metro l’uno dall’altro. La giuria demoscopica voterà ma da casa con un’app dedicata. 

Il Teatro Ariston si trasformerà, per il periodo del festival, “in un Centro di Produzione Televisivo della Rai distaccato a Sanremo”. La Sala stampa sarà costretta fuori dall’Ariston, ma sarà consentito ai giornalisti assistere, con mascherina e dopo i dovuti controlli, alla prova generale.

Non era onestamente facile mettere ordine e dare precise disposizioni ai tanti personaggi che rendono possibile la realizzazione di questo che è uno degli appuntamenti più popolari del Paese.  Ventisei i cantanti in gara che raddoppiano nella sera delle cover, una delle serate in genere più seguite.

I dispositivi di prevenzione che sono previsti: mascherina FFp2 per tutti (chirurgiche solo per gli artisti nell’ultimo passaggio prima dell’ingresso sul palco per non rovinare il trucco), sanificazione delle mani con gel, misurazione della temperatura corporea con termo-scanner. Le macchine che prelevano gli artisti saranno occupate dall’autista (possibilmente sempre lo stesso per ogni artista) e sul sedile posteriore solo da due persone con mascherine e guanti. Un protocollo davvero articolato che non fa sconti a nessuno dei partecipanti.

Sarà l’Asl 11 di Imperia a verificare che le regole siano rispettate e a intervenire qualora vi fossero dei sintomatici. In ogni caso, qualora si manifestassero per i partecipanti sintomi compatibili con Covid-19 (febbre, tosse o sintomi simil-influenzali), saranno informati i dirigenti e funzionari della Rai e si dovrà prevedere in maniera risoluta e drastica.

Il disappunto di Codacons

Una pantomima inutile che ha portato ad una decisione scontata: quella del via libera del Comitato tecnico scientifico al Festival di Sanremo. Lo afferma il Codacons, dopo la decisione degli esperti di approvare il protocollo presentato dalla Rai.

«Evidentemente gli interessi economici vengono messi davanti alla salute pubblica e all’esigenza di tutelare la collettività – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Ai cittadini da mesi vengono chiesti sacrifici e rinunce, ma si consentono eccezioni per il Festival di Sanremo che, se rinviato, avrebbe fatto perdere milioni di euro di pubblicità alla Rai».

«Ora vedremo cosa accadrà nel corso della kermesse, e speriamo che tutto vada per il meglio dentro e fuori dall’Ariston ma, se si registreranno contagi durante il Festival a danno di lavoratori, artisti e soggetti coinvolti nella manifestazione, denunceremo penalmente la Rai e il Cts per concorso in epidemia colposa», conclude Rienzi.

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