La morte di Alvaro Vitali ha lasciato tutti senza parole, la sua tremenda confessione prima di morire ha spiazzato altrettanto il pubblico.
Il noto attore comico ha creato un grande vuoto nel mondo dello spettacolo, con moltissimi fan che hanno deciso di omaggiarlo mandandogli messaggi d’affetto e di sincera commozione.

Con i suoi film Alvaro, scomparso ieri a 75 anni, aveva attraversato tre decenni riuscendo ad attirare l’attenzione grazie soprattutto al suo modo di fare e l’eclettismo in ruoli ironici e in grado di attirare l’attenzione. Un attore vecchia maniera di cui oggi non vediamo purtroppo più traccia.
Dopo aver recitato in piccole parti in tre film di Federico Fellini (Fellini Satyricon, I Clowns e Roma) riesce a esplodere grazie alla commedia sexy all’italiana a metà degli anni Settanta. Ulteriore notorietà la ottiene con la macchietta Pierino che gli permette di entrare nella storia in maniera indelebile.
Poi era arrivata però la crisi, la depressione con le chiamate sul lavoro che si erano fatte sempre più rare. E così gli appelli in tv e la richiesta di poter fare semplicemente quello per cui era nato, recitare. Negli ultimi anni si era parlato molto anche del suo matrimonio con Stefania Corona dalla quale si era lasciato proprio quest’anno.
Alvaro Vitali, la confessione prima della morte
Non molto prima della morte Alvaro Vitali, poi, si era lasciato a una tremenda confessione che aveva lasciato un po’ tutti spiazzati. Parole le sue che dimostravano come a volte è totale l’assenza di meritocrazia.
Alvaro era tornato a parlare in occasione della sua partecipazione alla quarta stagione di Vita da Carlo su Paramount+. Su Vanity Fair poi apparvero alcune parole in grado di lasciare spiazzato il pubblico sotto ogni punto di vista.

“Guadagnavo anche 90 milioni per un film, poi tutti sperperati. Ho capito e ho iniziato a comprare case perché sono cose che restano”, dichiarò facendo capire quello che era stato il suo passato glorioso.
Ma poi anche l’arrivo di alcune difficoltà impossibili da accettare con “il telefono che non squillava”. Una vita da passare con una pensione da 1300 euro nonostante i tantissimi film fatti e una situazione contributiva che probabilmente non corrispondeva per errori che non sono da attribuire di certo ad Alvaro.
Oggi salutiamo un uomo amatissimo che ha segnato la nostra cultura e tradizione, dimostrandosi personaggio in grado però di rimanere per sempre all’interno della nostra storia. Proprio per questo Alvaro Vitali non morirà mai.
Un uomo che rimarrà nella storia del cinema grazie alla sua simpatia, al suo modo di fare e all’impossibile necessità di riuscire a vedere personaggi così anche nel cinema di oggi.