Quando nasce un figlio, la burocrazia è fondamentale: per non perdere bonus e agevolazioni 2025, bisogna agire subito.
Quando nasce un figlio, oltre alla gioia e all’emozione, arrivano anche tante spese da sostenere. Per fortuna, lo Stato non lascia sole le famiglie, ma per ottenere i bonus figli 2025 infatti non basta solo che il bimbo venga al mondo: bisogna conoscere le opportunità e rispettare tempi per fare richiesta e procedure.

Basta un errore per perdere migliaia di euro tra contributi statali, bonus nascita e sostegni comunali. Ecco tutto quello che serve sapere per non rischiare di restare senza aiuti.
I bonus che puoi avere se hai un figlio in arrivo: tutto quello che c’è da sapere
La prima cosa da fare è registrare il neonato all’anagrafe entro 10 giorni dalla nascita. Questo passaggio serve per ottenere il codice fiscale, indispensabile per qualsiasi richiesta.

Subito dopo, va aggiornato l’ISEE, inserendo il nuovo membro nel nucleo familiare. Chi non ha ancora un ISEE deve compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenerlo. Quasi tutti i bonus sono legati a questo indicatore, quindi se il neonato non risulta presente, non potrà essere conteggiato in nessuna domanda.
Assegno Unico e Universale: la base di tutti gli aiuti
Dopo aver aggiornato l’ISEE, si può richiedere l’Assegno Unico. Spetta a tutte le famiglie con figli, indipendentemente dalla situazione lavorativa, e l’importo varia in base al reddito. La richiesta si fa sul sito dell’INPS usando SPID, CIE o CNS.
Se il nucleo familiare riceve già l’assegno per altri figli, è comunque necessario accedere alla propria scheda e aggiungere il nuovo nato. Solo così si otterranno gli arretrati spettanti dal settimo mese di gravidanza e l’aumento dell’importo mensile.
Bonus nuovi nati 2025: 1.000 euro in più, ma serve fare domanda
La novità di quest’anno è il Bonus nuovi nati: 1.000 euro una tantum per le famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro. Vale per figli nati, adottati o in affido preadottivo dal 1° gennaio 2025.

Non è automatico: la domanda va fatta entro 60 giorni dalla nascita sul sito dell’INPS, oppure tramite patronato o Contact Center. Se ci sono più figli, la domanda va presentata per ciascuno.
Per le mamme senza lavoro: l’assegno comunale di maternità
Chi non ha diritto alla maternità INPS, come le casalinghe o le disoccupate, può accedere all’assegno di maternità comunale.
Vale 2.037 euro una tantum (407,40 euro al mese per 5 mesi), ma solo con ISEE sotto i 20.382,90 euro. La domanda si fa al Comune di residenza e l’erogazione è gestita dall’INPS. Una misura importante, spesso poco conosciuta, che può fare la differenza per molte famiglie.