Se stai programmando le tue vacanze in Sicilia, prepara il tuo lessico ed introduci queste 10 frasi che non puoi assolutamente lasciartele scappare.
Se stai pensando di fare le tue prossime vacanze in Sicilia devi assolutamente conoscere la loro cultura a 360 gradi; storica, artistica, gastronomica e non solo. Il turista per attingere dalla cultura vera e propria di chi abita questa splendida isola deve altresì conoscere il lessico. Del resto il siciliano non è un mero dialetto ma una lingua vera e propria. Un lessico che si è evoluto nel corso dei decenni, tant’è che il siciliano parlato dai nonni sicuramente è diverso da quello odierno per via di alcuni termini oggi caduti in desuetudine.

Ma se state pensando di farvi le vacanze in Sicilia, queste sono le 10 frasi che dovete assolutamente conoscere ed utilizzare per rendere il vostro viaggio ancora più caratteristico. Considerate sempre che la Sicilia è una regione molto vasta ed il cui dialetto siciliano si arricchisce delle peculiarità cittadine. E pertanto queste 10 frasi possono essere maggiormente praticate – ad esempio – a Palermo piuttosto che a Catania. Ma ad ogni modo gli isolani comprenderanno e vi accoglieranno con un caloroso sorriso.
Se fai le vacanze in Sicilia… impara queste 10 frasi
La prima frase è Bedda Matri che significa letteralmente bella madre, in realtà è un’esclamazione di stupore e/o meravigliosa gratitudine. Quindi quando provate delle emozioni forti davanti a qualcosa di sorprendente, come può essere anche un tramonto, Bedda Matri va assolutamente utilizzato. Sicuramente meno lieta rispetto alla prima affermazione è Si nuddu miscatu cu nenti: una frase offensiva per indicare una persona che non ha nessun valore che non è niente e quindi proprio mostra un segno di disprezzo e mancanza di rispetto. Quindi attenzione ad utilizzarla.

Terza frase: Unni ti facisti a ‘stati, ti fai u ‘mbiennu, dove ti sei fatto l’estate ti fai anche l’inverno, è una frase polemica che si usa all’indirizzo di una persona che si fa vedere solo per convenienza e non è presente laddove è necessario. Comu veni, si cunta: come viene si racconta, è un invito a non fare lunghe programmazioni ed affrontare la vita senza troppe aspettative vivendosi piuttosto la giornata. Unni voli mancu a broru, non ne vuole nemmeno a brodo è rivolto ad una persona che non capisce nulla anche se gli spiegano le cose in maniera molto chiara e precisa.
Le altre top 5 da non perdersi
Ti sto guardando in siciliano si dice A tia talìu: un’affermazione anche qui che racchiude in realtà un significato meno lieto perché è un avvertimento cioè per dire ti sto controllando. Spesso viene utilizzata dai genitori nei confronti dei propri figli. Lassari in tririci, lasciare in tredici è fare il pacco, dare buca cioè una persona che appunto non si presenta ad un appuntamento senza dare alcun preavviso. Camurrìa, un’esclamazione di scocciatura, proprio fastidio, una persona che si trova in una situazione noiosa e fastidiosa ed è anche uno dei termini più diffusi anche fuori dalla Sicilia. Parlari tischi-toschi: non è ampiamente usato in tutta la parte della Sicilia, magarti in alcune città anziché altre ma indica un linguaggio troppo ricercato, quindi spesso usato per prendere in giro chi vuole darsi un tono apparendo snob.
Amunì!
L’ultima frase non poteva che essere Amunì che significa andiamo quindi usato proprio in contesto per dire, dai forza muoviamoci. Questa è sicuramente una delle espressioni più celebri ed amate dell’isola. Conoscere il lessico è fondamentale, apprenderne il significato lo è ancora di più per evitare strafalcioni.