Se vai in questa regione italiana devi assolutamente assaggiare questo piatto che non dimenticherai più e vorrai replicare una volta tornato a casa.
Siamo di fronte sicuramente a una delle tradizioni del nostro paese, che ci offre una pietanza davvero straordinaria e piena di pregi anche per la nostra salute. Diventa dunque molto interessante andare ad approfondire il discorso per scoprire un piatto straordinario.

Siamo in Liguria, una regione che ci offre davvero numerosi piatti straordinari, ma non analizzeremo uno dei più noti. Tutti, leggendo questo luogo, avranno pensato al pesto genovese piuttosto che la focaccia ligure o quella di Recco. In realtà però andiamo su qualcosa decisamente più di nicchia e che sicuramente molti di voi non hanno mai provato.
Ci muoviamo più verso la Francia, rimanendo comunque in Italia, e andiamo a esplorare una tradizione che ha una storia davvero lunga e piena di particolari. Ci troviamo di fronte a un piatto che nasce come tipico del giorno di Natale, ma che nel tempo si è adattato a ogni periodo dell’anno considerando anche l’estate.
Un piatto genuino e realizzato con degli ingredienti naturali, vogliamo dunque spiegarvi più da vicino la sua storia e come il tutto viene realizzato.
Se vai in Liguria devi assaggiarlo
Se ti rechi in Liguria devi assolutamente assaggiarlo, è un piatto che ha una tradizione incredibile. Il Gran Pistau di Buggio è un piatto riscoperto negli ultimi tempi e che ha tutti degli atti pratici da tenere sotto osservazione. Per prima cosa i chicchi di grano devono essere ancora coperti dalla pula e vengono battuti in un mortaio di castagno fino a che questa non venga rimossa.

A quel punto si cuoce il tutto con aromi, cotiche e/o lardo, e ripassato in un soffritto di porri con abbondante parmigiano e olio extravergine d’oliva. La preparazione non è così semplice, basti pensare che il grano va cotto in acqua e sale per tre/quattro ore e monitorato durante il suo processo di cottura.
L’origine del piatto però è vegetariana, con l’aggiunta di grasso animale che è arrivata solo in un secondo momento con l’ampliamento delle specifiche legate al piatto stesso. Una tradizione che passa di padre in figlio ormai da numerose generazioni e che si è espansa a tutto il vicinato.
Il sapore è quello di una zuppa che in estate si può mangiare anche fredda, sfruttando la consistenza del grano che si tiene sempre anche dopo ore dalla cottura. Non si tratta di un piatto famoso e ha diverse complessità nella sua apparente semplicità. Atto fondamentale è quello della pestatura che si può fare solo ed esclusivamente se si hanno sia lo strumento giusto che una certa manualità di fronte a questo tipo di attività.