Ricorso contro il voto di maturità: “Meritavo 99, ho preso 76”

Una studentessa contesta il voto della maturità e fa ricorso: dopo quattro anni arriva la sentenza del TAR. Ecco com’è andata.

Nel giugno 2021 una studentessa del Liceo Scientifico Antonio Meucci di Aprilia, in provincia di Latina, ha sostenuto l’esame di maturità in piena pandemia, quando tutto era stato ridotto a un unico colloquio orale.

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Ricorso contro il voto di maturità: “Meritavo 99, ho preso 76” – mediagold.it

Si era presentata con un buon curriculum alle spalle: 54 crediti su 60, che indicano una media scolastica tra l’8 e il 9. Se avesse preso il massimo al colloquio (40 punti) e avesse ricevuto anche i 5 punti bonus, avrebbe raggiunto un brillante 99 su 100.

Ma così non è stato. La Commissione le ha assegnato solo 22 punti all’orale. Totale: 76 su 100. Un voto che lei ha ritenuto incongruente rispetto al suo percorso scolastico, tanto da decidere di fare ricorso.

Studentessa fa ricorso al TAR per il voto all’esame di maturità

Pochi giorni dopo il diploma, la studentessa ha deciso di impugnare il risultato rivolgendosi al TAR del Lazio. Secondo lei, non solo la valutazione era troppo bassa rispetto al suo rendimento scolastico, ma c’erano anche degli errori formali nei documenti redatti dalla Commissione.

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Studentessa fa ricorso al TAR per il voto all’esame di maturità – mediagold.it

Il punto più controverso riguarda il verbale n. 9, che indicava come data di predisposizione dei materiali per l’orale il 24 giugno, lo stesso giorno dell’esame. Ma nel foglio con il materiale che le era stato consegnato, la data riportata era il 23 giugno. Una contraddizione che, secondo la studentessa, rendeva nullo tutto l’iter: dai verbali del colloquio fino al voto finale.

La tesi della studentessa e la risposta del TAR

Nel ricorso la ragazza ha sottolineato l’ottimo andamento avuto durante l’intero ciclo scolastico, l’impegno, la partecipazione, la maturità dimostrata. E per questo, secondo lei, meritava ben altro punteggio: non 76, ma 99.

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La tesi della studentessa e la risposta del TAR – mediagold.it

Tutto si è quindi svolto su due fronti: il merito della valutazione e la questione formale dei verbali. Ma dopo quattro anni di attesa, il TAR ha messo fine alla vicenda. Nella sentenza pubblicata il 24 luglio 2025, i giudici hanno stabilito che l’errore sulla data era sì presente, ma non tale da invalidare l’esame.

Una svista formale che, secondo loro, non ha influenzato l’esito della prova. E sulla valutazione nessuna possibilità di intervento: il giudizio resta di competenza esclusiva della Commissione.

Un finale amaro per la studentessa

Il ricorso è stato respinto e le spese di lite compensate: ognuno pagherà le proprie. La studentessa, ormai ex, si ritrova quindi con la stessa votazione di partenza. E con quattro anni trascorsi in attesa di una risposta che, alla fine, non ha cambiato nulla.

Questo caso, come tanti altri simili, riaccende il dibattito sull’efficacia dei ricorsi in ambito scolastico. Perché anche quando c’è una motivazione forte dietro, il tempo della giustizia spesso arriva troppo tardi. Quando ormai quel voto è diventato solo un numero che non incide più sul presente, ma resta comunque difficile da accettare.

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