Sapete qual è il film più bello sul calcio? No, non stiamo parlando de Il Maledetto United che racconta la storia del Nottingham Forest di Brian Clough.
Oggi parliamo di un piccolo capolavoro, in grado di fare la storia del cinema di genere e di rimanere impresso nella memoria.
Stiamo parlando della commedia inglese, Febbre a 90°. Uscito al cinema nel 1997 vede protagonista un giovanissimo Colin Flirth e porta il titolo originale di Fever Pitch. Ispirato all’omonimo romanzo di Nick Hornby è stato diretto dal regista David Evans e rapidamente è diventato un piccolo cult della storia del cinema internazionale. Nel cast troviamo anche Ruth Gemmell, Stephen Rea, Mark Strong, Bea Guard, Neil Pearson, Richard Claxton, Ken Stott e molti altri ancora.
Moltissimi appassionati di calcio rivedono in questo lavoro proprio cosa vuol dire essere tifosi. La sequenza che ha fatto la storia vede il bambino protagonista rispondere con un “Non supereremo mai questa fase” al padre che gli diceva che non sarebbero andati per sempre allo stadio per covare la loro passione per il calcio.
Oggi vogliamo anche raccontarvi più da vicino la storia di questo film e i protagonisti che vi ruotano attorno. Sicuramente molti di voi l’avranno visto, chi l’ha fatto non può non essersene innamorato.
Febbre a 90° parte dal 1968 quando a Londra un ragazzo si trova a vivere il divorzio dei genitori. Incontrare il papà, ogni tanto, vuol dire andare a guardare l’Arsenal, una cosa che fa appassionare il giovane al calcio più di ogni altra cosa.
Tanti anni dopo è un docente che vive sempre a Londra e vede nell’Arsenal il suo primo pensiero. Quando conosce una collega, e se ne innamora, qualcosa cambia nella sua vita anche se quello è l’anno della storica vittoria della Premier League per i Gunners che passerà in secondo piano.
Sebbene si tratti un film che racconta una storia legata al calcio sono tanti altri i sentimenti che ruotano attorno. Si parte dalla famiglia per arrivare all’amicizia e all’amore. Gli appassionato di questo sport lo amano anche per questo, perché dimostra l’importanza di certe cose nella loro vita anche a discapito di altre che per alcuni sono più importanti.
Il protagonista è sicuramente un personaggio complesso che cresce con il passare dei minuti del film, ma che anche nel finale, criticato da qualcuno, non si snatura nonostante le sue rinunce e il definitivo passaggio all’età adulta.
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