Nella finestra di monitoraggio annuale della migrazione primaverile del Biancone, 12 giorni che il Parco del Beigua segue annualmente da molti anni, si è registrato un dato eccezionale: più di 3.500 individui, un numero davvero rilevante e senza precedenti.
«Questo risultato è un valido indicatore che ci mostra anzitutto il buono stato di salute delle popolazioni di Biancone in migrazione a marzo attraverso la Liguria occidentale e la ZPS “Beigua-Turchino”. Si tratta essenzialmente della popolazione italiana, la terza per dimensione in Europa dopo quella iberica e francese – dice Luca Baghino, l’ornitologo che dal 1984 si occupa del fenomeno della migrazione dei rapaci nel Parco – e il suo trend è positivo, in modo più marcato dopo il 2010».
L’eccezionale dato di quest’anno riveste grande interesse e dovrà essere accuratamente analizzato. Certamente non si sono osservati i consistenti anticipi a cui eravamo abituati dal 2000 in avanti e le condizioni meteorologiche del periodo di riferimento seguito (10-21 marzo) sono state quasi sempre favorevoli, tanto da includere nel periodo anche soggetti normalmente in migrazione in date più tardive.
Il monitoraggio ventennale del biancone in forma sistematica e standardizzata riporta le consuete e attese fluttuazioni numeriche, anche considerevoli, da un anno all’altro. La finalità è di individuare una tendenza, oltre che di aggiornare le stime dei contingenti in movimento migratorio. Nel 2022 ad esempio si ottenne un risultato molto al di sotto della media con un forte ed inusitato ritardo rispetto ai “normali” tempi di migrazione.
c.s.
Crediti immagini: Ivano Benedetti
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