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A cinque anni correva sulla spiaggia con un pallone incollato ai piedi. A 24 indossa la fascia al braccio di capitano della squadra rivelazione del campionato di Prima Categoria. Gianluigi Cavassa, borsa sulle spalle, sguardo puntato verso il rettangolo verde del Ferrando è diventato anima e punto di riferimento della Baia Alassio che ora si gode quel primo posto in classifica dopo aver superato anche l’Oneglia. Umile e senza presunzione il centrocampista, originario di Laigueglia, ha iniziato a dare i primi calci nella “cantera” giallo nera quando era ancora un bambino. Con quel ciuffo ribelle assomiglia moltissimo a Johan Cruijff, “il poeta del gol”. Gianluigi Cavassa ricopre come la stella e leggenda del calcio olandese il ruolo di centrocampista anche se Cruijff veniva utilizzato anche come attaccante. Gianluigi, da quattro anni, porta al braccio con tanto orgoglio quella fascia da capitano. Un ruolo importante e di prestigio che gli ha regalato tante soddisfazioni, almeno in questa prima parte del campionato dopo quello amaro e difficile dell’anno scorso.

L’intervista al capitano della Baia Alassio arriva ad un mese esatto dal suo compleanno dopo una giornata investita dall’allerta meteo tra pioggia e mareggiata.

Gianluigi che effetto fa essere lassù in alto nella classifica di Prima Categoria? «È un bell’effetto non avevamo mai provato questa sensazione. Non abbiamo paura delle vertigini – sorride il capitano delle vespe – Sapevamo che potevano fare bene seguendo le direttive del mister e ora ci godiamo questa posizione anche se è il campionato è lungo e impegnativo».

Il gruppo come dice il mister é la vera forza della squadra? «Sì, sono d’accordo. Qui siamo tutti amici dentro e fuori dal campo. Il nostro è un gruppo giovane e ben affiatato. Tutti trascinano il gruppo ed è forse questa la nostra grande forza. Ci sono parecchi compagni di squadra che meriterebbero l’eccellenza anche perché il livello é alto, negli allenamenti come nel corso delle partite. Ogni giocatore ha buone qualità e può fare la differenza. Nella Baia Alassio stiamo bene. Anche i rapporti con la nuova dirigenza sono davvero ottimi».

Testa, tecnica e cuore quali di queste tre caratteristiche sono importanti per il gruppo? «Tutte e tre – risponde con sicurezza Cavassa – Dopo la prestazione di domenica soprattutto il cuore, ma anche testa e tecnica sono servite tanto per centrare l’obiettivo».

Dove vuole arrivare la Baia Alassio. É un po’ come il Genoa only one year? Un anno di Prima Categoria per poi tornare in Promozione? «É troppo presto per pensarci. Di sicuro la nostra intenzione è quella di fare un campionato importante. Pensiamo partita dopo partita, senza troppi grilli sulla testa».

c.s.

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