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Savona. Di Sandro Pertini restano indimenticabili alcune immagini, consegnate alla memoria di ciascuno da spezzoni televisivi. Sono immagini che hanno scandito alcuni degli avvenimenti della storia recente italiana (per esempio la vittoria dei Mondiali di calcio nel 1982 o la strage alla stazione di Bologna). In quegli avvenimenti Pertini c’era, naturalmente nel suo ruolo istituzionale. Ma c’era anche con la sua carica di umanità, con la sua storia che veniva da lontano, dalla guerra partigiana e dalla prigionia sotto il fascismo.

Sabato 23 aprile alle 21 al Teatro Sacco di Savona sarà possibile assistere allo spettacolo del Teatro dell’Argine “Sandro” di Christian Poli con Andrea Santonastaso, monologhi dell’odiatore Nicola Bonazzi, scena Nicola Bruschi disegni Andrea Santonastaso, video-mapping Francesco Massari, aiuto regia Mattia De Luca. La regia è di Nicola Bonazzi.

Chi era Sandro Pertini? Era una figura che gli italiani sentivano vicina; divenne una sorta di “nonno” per i bambini e di icona pop: gli vennero dedicati fumetti e canzoni (chi non ricorda il “partigiano come presidente” di una nota canzone di Toto Cutugno?). Nella sua figura, come mai prima di allora e come mai sarebbe successo dopo, un’intera nazione si riconosceva e riconosceva i valori “puliti” della politica, o ciò che la politica dovrebbe rappresentare nella sua accezione più alta: solidarietà, vicinanza, attenzione alle persone. Raccontare la storia di Pertini può avere senso dunque non solo perché ci consente di ripercorrere la storia di un “italiano” che attraversa il Novecento e le sue tragedie, con piglio sempre energico e picaresco; ma può averlo soprattutto per fare il punto su noi stessi, su ciò che eravamo e su ciò che siamo diventati; sull’idea che possa esistere una politica in grado di segnare la linea di un’etica civile e solidale, e farsi guida di una società, se non pacificata, capace almeno di dialogare al proprio interno per ritrovare le ragioni di una convivenza più conciliante e aperta. Con questo spettacolo Bonazzi, Poli e Santonastaso, dopo il grande successo di “Mi chiamo Andrea, faccio fumetti” dedicato ad Andrea Pazienza, tornano a raccontare una biografia esemplare a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, nella convinzione che in quei due decenni abbiano germinato pensieri e situazioni con cui ora più che mai occorre confrontarsi.

Per rispettare la normativa vigente sulla sicurezza anche in materia di emergenza sanitaria da Covid-19, il Teatro ha una disponibilità di posti a sedere limitata. La visione dello spettacolo sarà consentita soltanto su prenotazione del posto e presentazione del green pass.

INFO E PRENOTAZIONI: TEL: 331.77.39.633 – EMAIL: 

c.s.

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