Savona. Tra le figure di spicco dell’arte ligure del XIX secolo, Veronica Murialdo (1811-1892) si distingue non solo per il suo talento pittorico, ma anche per il coraggio di affermarsi in un contesto ancora dominato dagli uomini.
Un’artista senza volto. Sebbene il suo viso rimanga avvolto nel mistero, non essendovi pervenuti autoritratti, la sua presenza permea le numerose opere sparse tra chiese e oratori di Savona e del Ponente ligure. Figlia d’arte del celebre scultore Stefano Murialdo, detto “il Crocetto”, Veronica eredita, oltre al soprannome di “la Crocetta”, anche la passione per l’arte e la dedizione al lavoro.
L’impronta di Murialdo sulla città. Dalla Processione del Venerdì Santo, dove una scultura del padre arricchisce uno degli eventi più sentiti della città, alle delicate raffigurazioni di “Nostra Signora della Misericordia”, la famiglia ha lasciato un segno indelebile sulla Savona dell’Ottocento.
Tra le sue opere, si possono citare: Chiesa di San Giovanni Battista (Savona): quadri; Oratorio di Sant’Ambrogio (Savona): stendardo processionale; Chiesa di San Bernardo (Stella): medaglione sulla volta del presbiterio raffigurante San Bernardo in gloria (attribuzione incerta); Oratorio di San Giuseppe e della Santissima Trinità in Varazze: tele della Apparizione della Madonna di Lourdes e Miracolo di San Nicolò, entrambe datate 1875; Chiesa dei Santi Vittore e Carlo (Genova), cappella di San Domenico: Dipinto su tela; La B. Maria degli Angeli, Professa Carmelitana di Torino.
Oltre la pittura: la ceramica e l’emancipazione femminile. Non solo pittrice, Veronica si cimenta anche con la ceramica, dimostrando una versatilità artistica che la rende ancora più ammirevole. In un’epoca in cui le donne faticavano ad emergere, lei rappresenta un esempio di emancipazione e tenacia, aprendo la strada a future generazioni di artiste.
Un’eredità preziosa da riscoprire. A più di un secolo dalla sua scomparsa, l’opera di Veronica Murialdo merita di essere riscoperta e valorizzata. La sua storia e il suo talento non solo arricchiscono il panorama artistico ligure, ma offrono uno spunto di riflessione sul ruolo delle donne nella società e nell’arte.
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