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Coldiretti Liguria: investire sull’imprenditoria femminile per l’emancipazione e contro la violenza economica.

L’8 marzo, giornata internazionale della donna, assume in Liguria una duplice valenza: da un lato celebra il lavoro femminile in agricoltura, con la regione che si distingue per la produzione di mimosa e un’alta percentuale di aziende guidate da donne. Dall’altro, evidenzia la persistente disparità di genere e la drammatica realtà della violenza economica, che colpisce quasi la metà delle donne liguri.

Fiore simbolo e lavoro femminile. La Liguria, con il suo 90% della produzione nazionale di mimosa, rappresenta un emblema dell’8 marzo. Dietro ogni rametto regalato c’è spesso il lavoro di un’imprenditrice agricola. Un settore, quello agricolo, che in Liguria vede il 31% delle aziende guidate da donne, contro una media nazionale del 26%. Un dato positivo che indica un’inversione di tendenza, con le donne che si affermano sempre più come protagoniste attive.

Violenza economica: un ostacolo all’emancipazione. L’altra faccia dell’8 marzo è la drammatica realtà della violenza economica, subita dal 49% delle donne liguri. Una forma di sopruso subdola che impedisce l’indipendenza economica e l’emancipazione attraverso il lavoro.

L’imprenditoria femminile come strumento di emancipazione. In un contesto di disparità di genere, investire sull’imprenditoria femminile in agricoltura diventa fondamentale. Incentivi, fondi perduti e agevolazioni possono contribuire a creare opportunità di lavoro e autonomia economica per le donne.

Coldiretti in prima linea per la parità di genere. Coldiretti Liguria si impegna a promuovere politiche di genere nel settore agricolo, riconoscendo le capacità imprenditoriali delle donne e favorendo la loro emancipazione.

Crediti immagini: Zoe Schaeffer

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