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Militari del Comando Provinciale di Savona, nell’ambito dei quotidiani servizi di istituto volti
anche alla prevenzione e repressione dei reati ambientali, hanno sequestrato, nei comuni di
Altare, Ceriale e Albenga, tre aree adibite a discariche abusive e denunciato i rispettivi
responsabili.

I Finanzieri della Compagnia di Albenga hanno sequestrato, in località Parei a Ceriale ed in
Regione Bagnoli ad Albenga, due aree adibite a deposito incontrollato di rifiuti speciali e
pericolosi, tra cui frammenti e lastre danneggiate in “eternit”, materiale considerato cancerogeno.

In particolare, sono stati sequestrati, su una superficie di circa 16.000 mq, oltre alle lastre in
fibrocemento, elettrodomestici, mobili demoliti, serramenti, vari rifiuti solidi, materiale ferroso
vario, PC, stampanti, fotocopiatrici, macchine da scrivere, monitor e TV dismessi, pneumatici,
rifiuti derivanti da demolizioni e dismissioni di attività edile, bombole di gas metano, sedili di
autoveicoli, porte e serramenti dismessi, lastre per copertura in vetroresina e materiale vetroso,
materiale composto da polimero dello stirene frantumato, considerato anch’esso cancerogeno.

Proprio in prossimità di quelle località vi sono numerose serre, utilizzate per la coltivazione di
piante destinate anche ad uso alimentare.

Gli accertamenti eseguiti nell’immediatezza hanno consentito di individuare quali responsabili
dell’attività illecita i titolari di due società agricole che, senza le previste autorizzazioni, avevano
abbandonato tonnellate di rifiuti e carcasse sui terreni e nei capannoni nella loro disponibilità, in
violazione del c.d. Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo n. 152/2006). I due soggetti sono
stati denunciati a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria.

Sempre nell’ambito di un servizio in materia di polizia ambientale, i finanzieri della Tenenza della
di Cairo Montenotte hanno individuato, in comune di Altare, un’area di circa 450 mq. adibita a
deposito di veicoli non più utilizzabili.

Le autovetture, in tutto 26, risultavano in pessimo stato d’uso ed inutilizzabili, quindi da
considerarsi “rifiuti pericolosi” ai sensi della normativa ambientale, anche perché erano ancora
provviste delle batterie di alimentazione ed all’interno dei motori risultavano ancora presenti liquidi
vari, quali olio motore, liquido impianto frenante ecc..

L’area e tutti i rifiuti speciali rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale, mentre il soggetto
che ne aveva la disponibilità, un imprenditore titolare di un autosalone, è stato denunciato a piede
libero alla competente Autorità Giudiziaria. Il sequestro si è reso necessario per evitare la
prosecuzione dell’attività illecita e l’aggravarsi delle conseguenze, atteso che l’area è ubicata in
prossimità di un corso d’acqua che attraversa il centro abitato.

I responsabili dei reati potranno regolarizzare la loro posizione, entro il termine fissato dall’Ente
preposto, procedendo alla rimozione, recupero o smaltimento dei rifiuti e bonificando i siti
interessati, per evitare l’inquinamento del suolo sottostante.

L’attività di servizio conferma il costante impegno della Guardia di Finanza anche nella tutela
dell’ambiente e della salute dei cittadin

c.s.i.

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