Questa è la storia di una professoressa come tante e come ne abbiamo sentito, ma non smettiamo di sorprenderci. Da OnlyFans al licenziamento.
Il mondo digitale ha aperto a delle possibilità economiche che alcuni fino a dieci anni fa avrebbero solo sognato. Eppure rapidamente è cambiato tutto e sono tanti quelli che si sono resi conto che con poco sforzo potevano ottenere delle cifre impressionanti a livello economico.

Sarà quello che ha pensato questa giovane insegnante di cui vi parliamo oggi che aveva pensato, nonostante il suo ruolo istituzionale, di aprire un profilo OnlyFans.
Per i pochi che non conoscessero la piattaforma bianca e blu è presto detto, si tratta di un social dove si può pagare un abbonamento per avere i contenuti più svariati, la maggior parte dei quali per adulti. Una cosa che al giorno d’oggi è ancora tabù per molti e che di sicuro se in qualche modo, anche diretto, riguarda minorenni fa venire i brividi.
No, qui non parliamo di un reato in quel senso, per fortuna, ma pur sempre di una donna che tutti i giorni va a insegnare a ragazzi che poi, pagando, possono facilmente vederla completamente senza vestiti e non solo. Le sue parole stupiscono.
Insegnante licenziata per OnlyFans, le sue parole
L’insegnante licenziata per avere un profilo OnlyFans si chiama Kirsty Buchan ed è stata di recente ospite di Good Morning Britain per raccontare la sua storia. L’idea del divieto di insegnare ai ragazzi, per la presenza sulla piattaforma per adulti, l’aveva non poco indispettita.

Proprio l’insegnante ha voluto sottolineare: “Non pensavo che mi avrebbero scoperto e soprattutto non pensavo che sarei diventata così famosa. Dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità, ovviamente ero consapevole dei rischi che mi comportava”.
E poi aggiunge: “Alla fine sono una mamma, mio figlio viene prima di tutto, pagare le bollette pure. Ho parlato con mio figlio prima di farlo, ha 14 anni. Avevo usato un nome differente. Non pensavo che mi avrebbero beccato anche perché sul sito ci sono molte donne che fingono di essere insegnanti“.
Ha specificato di aver ricevuto sostegno da colleghi e studenti e con i quali, rispetto a questa seconda professione, ha costruito un rapporto positivo e soldi negli anni. Questo apre un dibattito tra chi trova i due lavori incompatibili e chi parla invece di cieco bigottismo che sarebbe meglio evitare soprattutto quando si parla di ragazzi molto giovani. E voi cosa ne pensate?