I dazi americani si sono abbattuti in tutto il mondo, creando conseguenze davvero critiche: General Motors affossata dalla tattica suicida.
Li aveva promessi in campagna elettorale e alla fine li ha messi in pratica, infliggendo i temuti dazi, seguendo una sorta di ideologia dell’aggressione. Il nuovo Presidente Donald Trump, insediatosi alla Casa Bianca soltanto tre mesi fa, ne ha già combinate di cotte e di crude, sconvolgendo il mondo intero, e perdendo oltre il 60% della fiducia dei suoi elettori. Una posizione politica decisamente controproducente e suicida.

I dazi si sono abbattuti su tutti i paesi del mondo, poi ritrattati, alcuni posticipati, altri rafforzati. Insomma, la tattica di Trump è imprevedibile, pericolosa e anche molto furba, sintomo di indecisioni e di confusione. Forse, il Presidente USA ha capito di aver commesso un grosso errore, tanto che i paesi messi sotto scatto alla fine si sono ribellati, triplicando i suoi dazi e affossando il mercato statunitense, che dell’importazione fa il suo motore vitale.
Tattica suicida degli Stati Uniti, le prime drammatiche conseguenze dei dazi su uno dei colossi americani
Come era prevedibile, i dazi applicati dagli Stati Uniti sulle merci importate dall’estero, stanno comportando drammatiche risposte da parte degli altri paesi. La Cina, ad esempio, colpita fortemente da dazi assurdi, che hanno raggiunto il 120%, non ci ha messo molto a rispondere.
La contro-risposta cinese ha letteralmente messo in ginocchio gran parte della produzione statunitense. Non ci voleva un genio per capirlo, ma evidentemente Donald Trump e i suoi economisti non sono stati così lungimiranti, e così, dopo appena tre mesi, ecco che emergono le prime crisi per i colossi americani, a cominciare da General Motors, il gruppo automobilistico più grande sul pianeta.

La casa automobilistica General Motors, che produce veicoli di diversi marchi, è stata costretta a sospendere le importazioni, in particolari destinate alla Cina, perché i dazi cinesi rendono controproducente la vendita in questo paese. Una guerra commerciale voluta dagli Stati Uniti e che ha già fatto perdere miliardi di dollari a Tesla e a General Motors.
Crisi dell’auto, dopo Tesla affossata anche la General Motors per via dei contro-dazi cinesi
La General Motors produce in oltre trenta nazioni nel mondo, tra i marchi partner troviamo Ford, Cadillac, Chevrolet, Daewoo, Opel, Buick, Saab. Negli ultimi anni ha perso miliardi, licenziando migliaia di dipendenti. La crisi che si è abbattuta sul settore dell’automobile ha trascinato anche General Motors in un vortice oscuro e instabile. I dazi imposti dagli USA ora hanno dato la mazzata finale all’azienda, dopo aver causato ingenti perdite alla Tesla di Elon Musk, amico di Trump.

Le aziende statunitensi sono in collera con il Presidente, accusandolo di aver distrutto il mercato americano. In questo quadro di tensioni, General Motors ha deciso di bloccare le esportazioni di alcuni modelli prodotti, come ad esempio il Suv Chevrolet Tahoe, e di altri modelli venduti in tutta l’Asia. Sono previste perdite di miliardi di dollari nel 2025 e decine di stabilimenti a lavoro ridotto nelle sedi di Detroit e negli stabilimenti di altre sedi estere.