Emanuela Orlandi, trovati resti di ossa: la svolta nel caso dopo più di 40 anni

Durante dei lavori in un padiglione del San Camillo sono state trovate ossa umane: potrebbero essere di Emanuela Orlandi.

Durante i lavori di ristrutturazione del vecchio Padiglione Monaldi, all’interno di un vecchio reparto del San Camillo, a Roma, sono state rinvenute delle ossa umane.

emanuela orlandi
Emanuela Orlandi, trovati resti di ossa: la svolta nel caso dopo più di 40 anni – mediagold.it

La struttura, chiusa ormai da anni e in parte occupata da senzatetto, si trova proprio lì, a due passi dal punto in cui, secondo una delle testimonianze più discusse del caso, sarebbe stata tenuta prigioniera Emanuela Orlandi.

Trovate ossa umane al San Camillo: sono di Emanuela Orlandi?

Un ritrovamento che riapre domande a cui nessuno ha mai trovato risposta, domande che non hanno mai smesso di tormentare chi segue questa vicenda da quarant’anni. Le ossa ora sono state affidate agli esperti per capire sesso, età e, soprattutto, se quel DNA combaci con quello di Emanuela.

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Trovate ossa umane al San Camillo: sono di Emanuela Orlandi? – mediagold.it

Secondo Sabrina Minardi, ex compagna del boss Enrico De Pedis, Emanuela sarebbe stata rinchiusa proprio in un palazzo di fronte al San Camillo, in via Pignatelli.

Una palazzina con una cantina angusta, piena di catene al muro e un bagno arrangiato. Quella sarebbe stata, secondo il suo racconto, una delle basi della banda della Magliana, dove la ragazza venne tenuta nascosta dopo essere stata spostata da una macchina guidata da monsignor Marcinkus, l’ex capo dello IOR.

La Minardi, ascoltata dagli inquirenti nel 2008, disse che la quindicenne fu poi uccisa e fatta sparire per ordine “dall’alto”.

Emanuela Orlandi: cosa non torna nel racconto di Sabrina Minardi

Nello stesso verbale, la Minardi racconta che Emanuela fu gettata in una betoniera a Torvaianica, insieme al corpo di Giuseppe Di Matteo, il figlio di un pentito di mafia.

Ma qui iniziano le incongruenze: il ragazzo è stato ucciso nel 1993, dieci anni dopo la scomparsa di Emanuela.

foto emanuela orlandi
Emanuela Orlandi: cosa non torna nel racconto di Sabrina Minardi – mediagold.it

Questo particolare ha fatto crollare la credibilità dell’intera testimonianza. Eppure, prima di quel punto, la ricostruzione della Minardi è piena di dettagli che tornano, con precisione quasi inquietante. Possibile che abbia solo confuso due episodi diversi, sovrapponendo orrori simili?

Disposto l’esame del DNA sui resti trovati al San Camillo

La verità, ancora una volta, potrebbe essere tutta nelle mani degli anatomopatologi. Se quel Dna coincidesse con quello di Emanuela, si aprirebbe un capitolo nuovo, forse l’ultimo. Ma se non fosse lei, resterebbe comunque la prova che in quella struttura è successo qualcosa.

Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, da sempre in prima linea nella ricerca della verità, continua a sperare. E anche l’avvocatessa Laura Sgrò, che lo assiste, parla di una coincidenza da non sottovalutare.

Perché, dopo decenni di silenzi, omissioni e false piste, anche un minimo indizio potrebbe portare alla verità sulla scomparsa di Emanuela che, ricordiamo, aveva solo 15 anni e una vita davanti, una vita spezzata troppo presto. Non è mai stato trovato il colpevole, qualcuno che ha vissuto per quarant’anni libero, una libertà che Emanuela non ha avuto.

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