Delitto di Garlasco: i capelli dell’assassino trovati nel bagno di casa Poggi?

Il delitto di Garlasco torna a far parlare con alcuni aspetti davvero molto complicati da gestire, i capelli dell’assassino sono stati davvero trovati nel bagno di casa Poggi?

La morte di Chiara Poggi nel 2007 a lungo ha trovato un colpevole nel volto di Alberto Stasi, ora tutto sembra davvero destinato a essere stravolto.

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Delitto di Garlasco: i capelli dell’assassino trovati nel bagno di casa Poggi? (ANSA) MediaGold.it

Al centro dell’indagine sono tornati i quattro capelli trovati nel lavandino della villetta dove si consumò la tragedia. Secondo i Carabinieri pare che nessuno avrebbe mai lavato via quelle tracce aprendo anche all’ipotesi che il killer della giovane ragazza non si fosse davvero lavato come si è detto arrivando a fare tantissime analisi incrociate del dispenser di sapone liquido presente sul lavabo.

Il dettaglio dei capelli è rimasto a lungo nell’ombra anche perché avrebbe rimesso in discussione una delle prove più importanti a carico della condanna di Stasi. Oggi però pare necessario andare ad analizzare ogni aspetto per cercare di capire se ci sono stati degli errori e delle piste lasciate incompiute alla ricerca di una verità che si fa sempre più costellata di mille punti interrogativi.

Andiamo a scoprire tutto più da vicino, consapevoli che qualche colpo di scena ancora ci attende.

Capelli dell’assassino trovati nel lavandino del bagno di casa Poggi?

Ma di chi sono dunque i capelli rivenuti nel bagno di casa Poggi? Si tratta di quattro capelli lunghi e neri, senza bulbo, sottili e apparentemente non interessanti come prova. Inizialmente si era parlato di un Alberto Stasi pronto a lavarsi in bagno dopo che era stato trovata un’impronta insanguinata di una scarpa sul tappettino del bagno.

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Capelli dell’assassino trovati nel lavandino del bagno di casa Poggi? (ANSA) MediaGold.it

Ora però quei quattro capelli sono rispuntati tra gli atti della Procura di Pavia e si avanza un dubbio nelle menti dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. Se il lavandino fosse stato davvero utilizzato per levare il sangue i capelli sarebbero stati portati via direttamente dall’acqua, ma questo non è accaduto. Quindi c’è da pensare, come sarebbe stato logico pensare subito, che o nessuno si è lavato oppure i capelli sono finiti lì dopo.

Questo aspetto era stato pensato anche in passato quando in molti avevano parlato di questo indizio, ma poi tutto era stato archiviato perché “priva di fondamento”. Ora però non si può più sbagliare e non ci si può permettere di essere superficiali. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore quando sarà fondamentale andare ad approfondire alcuni discorsi davvero di difficilissima lettura. Vedremo quanto accadrà presto.

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