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Si vede che davanti alle finestre del presidente e dell’assessore alla caccia della regione Liguria splende sempre il sole, se di fronte al disastro climatico dei giorni scorsi non hanno sospeso, come previsto dalla legge, l’attività venatoria.

Eppure migliaia di animali selvatici, tra cui quelli oggetto di caccia, sono rimasti feriti od uccisi, o comunque provati, dalla mareggiata, dalle piogge intense e soprattutto dai venti impetuosi. Ne sanno qualcosa i volontari della Protezione Animali savonese che, nei giorni di maltempo, hanno soccorso decine di volatili in grande difficoltà.

Vittime di vento e mareggiate sono stati soprattutto decine di gabbiani reali e comuni, sbattuti e terra e spesso deceduti; una ventina di soggetti sono stati soccorsi in tutta la provincia e sono ora in cura presso le strutture ri cura dell’Enpa a Savona ed Albenga; e poi una decina di tortore a Savona, Albissola, Altare, Loano ed Andora e molti colombi in diversi comuni della Riviera; tra le specie meno frequenti, una cocorita in via Servettaz, un pipistrello in via Ponchielli ed un airone cinerino in un cortile di via Montenotte a Savona, tutti presentavano ferite per l’impatto con gli edifici a causa delle raffiche di vento; molti infine i piccoli uccelli come passeri, merli, rondoni e pettirossi.

Nel frattempo sportivi cacciatori potevano tranquillamente esercitare i loro sport al riparo dell’inerzia gestionale della regione Liguria.

c.s.

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