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Loano. Sabato 26 ottobre alle 18 presso la Libreria del Conte di via Garibaldi a Loano si terrà la presentazione di “Una vita per i bambini dell’Africa. Lettere di Maria Bonino” di Claudia Ghiraldello (Edizioni Paoline). Sarà presente la sorella della protagonista del libro, Cristina Bonino. Conduce l’incontro Elena Sancio. I proventi della vendita del libro saranno devoluti in beneficenza.

La vita di Maria Bonino, medico volontario in Africa per il Cuamm, ripercorsa attraverso le sue lettere ai familiari: una testimonianza di dedizione agli altri e di sacrificio estremo. Il libro “Una vita per i bambini dell’Africa” illustra, sulla base della ricognizione delle lettere inviate alla famiglia dall’Africa, la vita di Maria Bonino, pediatra, nata a Biella il 9 dicembre 1953. Il testo accompagna il lettore alla scoperta di uno spaccato della sua vita e, in quanto pediatra, della sua passione per i bambini africani… passione che l’ha portata a contrarre il terribile morbo di Marburg a causa del quale il 24 marzo 2005 è morta.

Maria, nelle sue lettere, dimostra grande determinazione e straordinario spirito di sacrificio. Medico volontario in Africa per il Cuamm (Collegio universitario aspiranti medici missionari) di Padova, vive con grande fede la sua missione al fianco dei suoi piccoli amici abituati al niente quotidiano. Significativo quanto scrive in una lettera del 1981: “Mi piace questo tipo di vita e di lavoro e, nonostante le inevitabili difficoltà, sento che qui le mie giornate hanno un senso”. Sulla sua agenda personale, dopo la sua morte, sono state trovate queste parole: “Ho ripetuto tante volte in questi anni che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza. È stato per molta parte così e ne ringrazio il Signore”.

Essere medico, per Maria, significava curare sempre, rispondendo alle necessità dei malati, capire l’origine dei sintomi, trovare un rimedio senza mai tirarsi indietro. Vivere la professione come missione faceva parte della sua scelta di vita, una vita totalmente donata. Quando scriveva dall’Africa, raccontava cose tremende come fossero normali, ci scherzava, le accettava, o cercava di farlo, ma in realtà lavorava per proporre nuove opportunità in sostituzione di vecchi sistemi. L’unico vero obiettivo? Salvare la vita dei suoi bambini. Scrive nella prefazione don Dante Carraro (Cuamm): “Maria era un medico con una sensibilità clinica raffinata, esperta, capace, appassionata di bambini. Si sentiva chiamata verso le situazioni dove maggiore era il bisogno. Sono convinto ci fosse molta fede, molta carità, in questo cercare gli ultimi, in termini assoluti”.

Claudia Ghiraldello, dottore in lettere moderne, è iscritta all’Albo degli Esperti d’Arte del tribunale di Biella. È direttore del Museo “Paolo Giovanni Crida” nel Santuario Lauretano di Graglia e direttore del Centro culturale “Conti Avogadro” di Cerrione avente sede nel castello. È curatrice di mostre d’arte. Scrive libri, saggi e articoli di carattere storico-artistico. Tiene conferenze presso associazioni culturali ed è relatrice e curatrice di convegni, anche a carattere internazionale.

c.s.

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