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La consigliera Camilla Vio: “Dobbiamo lottare contro le ingiustizie, sia quelle grandi che quelle più “piccole”, solo così potremo insieme costruire un futuro migliore”.

La sala gremita e l’attenzione alta ieri sera presso la Sala Conferenze dello YEPP – Centro Giovani di Albenga – per l’incontro con Giovanni Impastato, fratello minore di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978 e fondatore del Centro Peppino e Felicia Impastato.

A moderare la serata il giornalista Claudio Porchia che ha sottolineato la grande partecipazione e sensibilità dimostrata da Albenga: “Giovanni Impastato viene in Liguria dal 2008 ed ogni anno fa tappa nella Città delle Torri che risponde sempre mostrando una grande attenzione e sensibilità alle tematiche trattate.

Peppino decise di opporsi alla mafia, a quella del suo paese, ma anche a quella che era presente in casa sua, e lo fece con un’“arma” nuova, l’ironia. Attraverso la sua radio, il suo giornale, la politica andò a intaccare uno dei pilastri sui quali quest’associazione criminosa affondava le sue radici: la paura. Per combattere la mafia serve una coscienza civile che Albenga sta dimostrando”.

A prendere la parola poi Giovanni Impastato: “Con questi incontri ci date la possibilità di diffondere la storia Peppino, ma soprattutto di parlare del messaggio che lui voleva lanciare, un messaggio di forza, giustizia e speranza. Non dobbiamo pensare a Peppino come un eroe, una figura irraggiungibile, ma come un punto di riferimento, un esempio che può aiutarci a capire che e necessario opporsi alle ingiustizie e lottare per riuscire ad avere un mondo migliore”.

Oltre alla storia di Peppino sono stati diversi i temi affrontati durante l’incontro, dal concetto di legalità, a quello di giustizia, alla lotta contro il razzismo e per la tutela del clima, tutte battaglie che i giovani – ai quali Giovanni si rivolge – devono fare proprie.

A chiudere l’incontro il sindaco Riccardo Tomatis che in primis si è rivolto ai ragazzi delle medie che erano presenti in sala: «Vedere tutti questi ragazzi è una gran piacere e questo vuol dire che questo argomento stimola ed interessa e che gli insegnanti hanno lavorato su queste tematiche anche in classe, aspetto di fondamentale importanza. Peppino Impastato è stato un ragazzo che, dai microfoni di una radio libera ha preso in giro i mafiosi. È un eroe, ma come ha sottolineato Giovanni Impastato non dobbiamo pensare al concetto di eroe irraggiungibile, Peppino è un eroe e ognuno di noi, nel suo piccolo, può esserlo».

«Oggi è difficile riconoscere la mafia, 100 passi sono tanti o pochi? La mafia è vicina o lontana? Credo che ognuno di noi debba fare queste riflessioni, ma io vorrei lanciare un messaggio questa sera soprattutto ai ragazzi – il sindaco Tomatis continua rivolgendosi proprio a loro – Abbiate fiducia nella Giustizia e nelle Istituzioni».

Giovanni Impastato questa mattina ha proseguito i suoi incontri nelle scuole del comprensorio ingauno, nell’occasione la consigliera delegata politiche giovanili Camilla Vio ha portato i saluti dell’Amministrazione e rivolgendosi ai ragazzi afferma: «Dall’incontro con Giuseppe Impastato si esce arricchiti. Il messaggio che voglio lanciare è che ognuno di noi deve avere un pezzo di Peppino dentro di sé e lottare contro le ingiustizie, sia quelle grandi che quelle più “piccole”, solo così potremo insieme costruire un futuro migliore».

c.s.

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