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La scorsa settimana si è svolta la presentazione alle Nazioni Unite: entro il 2030 l’adozione di una Dichiarazione universale dei diritti degli oceani.

Genova. L’oceano sostiene tutta la vita sul pianeta. Il genere umano dipende da un oceano sano. Sono i primi due principi contenuti nella Carta dei Diritti fondamentali degli Oceani che, la scorsa settimana, è stata presentata dalla delegazione del Comune di Genova alla sede dell’ONU, a New York, nel contesto delle iniziative collegate alla settimana dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Una presentazione che si è svolta davanti a circa 400 persone, capi di stato, ministri, ambasciatori, opinion makers e rappresentanti delle comunità indigene impegnati nella difesa dell’ambiente. La presentazione è seguita, poi, da altri network, un evento sociale e il workshop tecnico con gli approfondimenti da parte di esperti del settore. Gli esiti della missione all’ONU e i contenuti della Carta dei diritti degli Oceani, già soprannominata Carta di Genova, è stata al centro della presentazione di questa mattina al Salone Nautico di Genova alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, del vicesindaco Pietro Piciocchi, del Ceo di The Ocean Race Richard Brisius, dell’onorevole Susy De Martini, ambasciatrice di Genova nel Mondo e Senior Consultant per le Relazioni Internazionali, con il contributo video del biologo Antonio Di Natale.

«Abbiamo fatto un lavoro straordinario fino ad arrivare al grande giorno di New York – dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci – È stato per noi motivo di grande orgoglio essere la sede degli incontri che hanno portato la definizione della Carta degli oceani. Nel documento che abbiamo presentato a New York c’è molto della nostra Genova e del nostro amore per il mare e del nostro legame con il pianeta blu: una risorsa fondamentale per la vita, la crescita sostenibile, che abbiamo il diritto e il dovere di tutelare in quanto parte integrante della nostra esistenza».

«È stata una grande emozione e un motivo di grande orgoglio presentare a New York, nella sede dell’ONU, la Carta dei diritti degli Oceani il cui nome è e resterà indissolubilmente legato a Genova – commenta il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi – Come ho avuto modo di evidenziare durante il mio intervento, The Ocean Race è stata l’occasione per la nostra amministrazione di promuovere a livello internazionale lo storico legame di Genova con il mare, una tradizione che si rinnova oggi nell’attenzione e nella sensibilità verso la salute dell’ambiente marino per le generazioni future. La dichiarazione dei diritti dell’uomo è il documento più diffuso al mondo: vorremmo che anche la futura Carta dei diritti degli Oceani potesse diventare una guida con i principi da seguire per il rispetto dei mari, un patrimonio per i nostri figli che vogliamo lasciare migliore di quanto noi lo abbiamo trovato. La nostra città, che vuole porsi come punto di riferimento nel mondo per tutto ciò che attiene ai temi del mare e, in particolare, della tutela dell’ambiente marino, ha acquistato un grande prestigio internazionale, essendo la prima istituzione locale che fin dall’inizio ha creduto nel percorso che ci ha portati oggi alle Nazioni Unite».

«Dopo aver presentato la Carta all’ONU e dopo aver ottenuto l’importante supporto delle istituzioni mondiali e della Word Bank, siamo pieni di energia per andare avanti con una responsabilità ancora più pesante – ha detto il presidente di The Ocean Race Richard Brisius – Otto miliardi di persone vivono insieme su questo pianeta terra che dovrebbe essere chiamata acqua, visto che è sempre presente. L’oceano è centrale per la vita di tutti, noi siamo mare, centrale per la sostenibilità, per la biodiversità, per la blue economy, per la sopravvivenza del pianeta. Il Genova process andrà avanti: la nostra visione è creare un movimento mondiale per il riconoscimento dei diritti degli oceani. L’Ocean Race Europe, che si terrà, tra agosto e settembre 2025, passando anche da Genova, metterà in connessione i cittadini, le future generazioni, proprio con gli oceani».

«Abbiamo avuto dichiarazioni chiare e importantissime da parte della responsabile della World Bank per l’ambiente, della responsabile della UNDP, il programma dell’Onu per lo sviluppo, della responsabile della IUCN, l’Unione mondiale per la conservazione della natura, dei ministri di Panama e Brasile, del primo ministro di Capo Verde e dell’inviato speciale per l’Oceano dell’ONU – spiega Antonio Di Natale, biologo marino ed expert di The Ocean Race, presente ieri all’Onu – siamo molto soddisfatti per il successo ottenuto e per la visibilità di Genova all’ONU, un evento che non ha precedenti con altre Città italiane. In particolare abbiamo accolto con molto entusiasmo la dichiarazione della World Bank che ha deciso di adottare i principi di Ocean Rights per i prossimi investimenti e progetti».

«Sono stati molti e tutti di altissimo valore gli interventi all’Assemblea Generale dell’ONU – ha dichiarato l’onorevole Susy De Martini, Ambasciatrice di Genova nel Mondo e Senior Consultant per le Relazioni Internazionali – Genova ne è stata protagonista per aver ospitato quest’anno la conclusione di Ocean Race e la firma del Protocollo che ne porta il nome in tutto il Mondo: The Genoa Process. Per sempre Genova sarà indissolubilmente legata alla Carta dei Diritti degli Oceani e alla loro salvezza. Ministri, ambasciatori e opinion makers si sono succeduti in un crescendo oceanico, spiegando come la tutela degli oceani sia, come delineato dal premier di Capo Verde non solo una necessità vitale ma l’opportunità per una economia che renda il mondo più sostenibile. L’esponente della Banca Mondiale lo ha detto molto chiaramente provocando l’entusiasmo nei presenti. La Banca Mondiale è pronta ad investire e a collaborare con la Carta dei Diritti dell’Oceano perché così legata allo sviluppo economico. Alcuni fondi sono già stati stanziati e altri ne seguiranno».

La Carta dei diritti fondamentali degli Oceani – risultato di un lavoro lungo cinque anni, iniziato proprio a Genova nel 2018, e che ha visto il coinvolgimento di oltre 150 esperti e istituzioni di 35 paesi, attraverso gli Ocean Summit e gli Innovation Workshop – è un testo fondamentale per le discussioni e le decisioni relative al riconoscimento dei diritti intrinseci dell’Oceano all’interno delle Nazioni Unite e in altri forum internazionali. Inoltre, svolge il ruolo di trampolino di lancio verso una Dichiarazione universale dei diritti dell’oceano (UDOR). L’obiettivo a lungo termine è l’adozione di una Dichiarazione universale dei diritti degli oceani da parte delle Nazioni Unite entro il 2030. L’ambizione a breve termine è quella di fungere da base per sostenere l’inclusione dei diritti degli oceani nella risoluzione omnibus delle Nazioni Unite del 2023 su “Oceani e diritto”, fondandosi su un profondo rispetto per il diritto intrinseco dell’Oceano alla salute e al ripristino e riconosce il ruolo fondamentale dell’Oceano nel sostenere tutta la vita sul pianeta. La Carta dei diritti è stata sviluppata sulla base del contributo di oltre 150 esperti internazionali di alto livello riuniti attraverso una serie di otto workshop sull’innovazione nel “Processo di Genova” dal marzo 2022. Delinea i principi alla base del quadro dei diritti degli oceani e mira a stabilire una solida base per un dialogo costante a livello internazionale.

c.s.

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