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Cengio (SV). Svolta nelle indagini dei Carabinieri della locale Stazione sulla serie di incendi che nei mesi scorsi avevano coinvolto alcuni mezzi in disuso parcheggiati in via alla Bormida ed altri pronti per essere demoliti in Loc. Bagnolo. Dopo prolungati accertamenti, l’analisi delle immagini dei sistemi di sorveglianza del comune, la raccolta delle testimonianze di diverse persone nonché alcuni servizi di osservazione, si era stretto il cerchio attorno a due sospettati. Due giovani di Cengio, uno dei quali sentitosi braccato ha deciso di presentarsi spontaneamente in Caserma e vuotare il sacco.

Infatti, nei giorni scorsi, uno dei due soggetti che erano stati ritenuti gli autori dei pericolosi incendi, accompagnato da un genitore, ha deciso di presentarsi in caserma ammettendo tute le proprie responsabilità. Il racconto del giovane, che ha chiamato in correità il complice che già era stato identificato dalle immagini acquisite, è stato ritenuto credibile proprio perché riscontrava perfettamente quanto era stato sin ora accertato e con la ricostruzione degli eventi effettuata. L’unico elemento che si attendeva era l’esito di alcuni accertamenti tecnici che avrebbero permesso completare il quadro probatorio e procedere nei confronti dei due ragazzi.

La scelta di confessare ha permesso quindi di chiudere il cerchio prima. Dopo la confessione del primo giovane i Carabinieri di Cengio hanno quindi convocato il secondo sospettato che messo davanti ai fatti ha anche lui deciso di rendere una piena confessione assumendosi le sue responsabilità in tutti gli incendi che hanno messo in apprensione il paese. Non solo quelli degli ultimi mesi, ma anche quelli risalenti alla fine del 2018 ed i primi mesi di quest’anno che avevano coinvolto delle sterpaglie lungo le sponde del Bormida. Un crescendo che lo ha portato a dar fuoco in ultimo ai mezzi in attesa di rottamazione in loc. Bagnolo che solo per il tempestivo intervento dei VV.F di Cairo non ha provocati gravi danni.

Acquisite le dichiarazioni e riscontrati tutti gli episodi, che stando ai racconti trovano il movente solo nella noia e nell’insano desiderio di fare qualcosa che gli desse “qualche scarica di adrenalina”, i due ragazzi sono stati deferiti alla competente A.G. ed ora rischiano una pesante condanna.

c.s.

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