La Giornata nazionale del mare, istituita nel 2017 con lo scopo di sensibilizzare, soprattutto i giovani, verso l’amore, il rispetto e la conservazione di questa preziosa risorsa, si celebra l’11 aprile. L’Italia, abbracciata dal mare lungo quasi 8mila chilometri di coste, vanta un fascino unico al mondo, grazie a clima e scorci ineguagliabili.
La tutela e la salvaguardia di questa ricchezza culturale, scientifica, ricreativa ed economica che incide in modo significativo sul Pil nazionale, non è però sempre salvaguardata.
La nostra penisola è uno dei principali contributori dell’Economia Blu dell’Unione Europea, termine con il quale si indica un progetto di sviluppo dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile, attraverso l’innovazione tecnologica
La Sicilia è la Regione che più di tutte ha messo in pratica i principi dell’Economia Blu, perché impegnata nella creazione del cosiddetto “distretto unico” nella pesca, per una produzione rispettosa dell’ambiente in grado di valorizzare le risorse del territorio costiero, attraverso il dialogo e la condivisione del know-how.
Anche le Nazioni Unite hanno deciso di proclamare il Decennio del mare 2021/2030 per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’implementazione dell’Agenda 2030 e dei 17 obiettivi che si propone di realizzare.
Il Decennio del mare si pone il superamento di dieci sfide globali. La prima, ad esempio, prevede la mappatura dei contaminanti presenti nelle acque, tra cui sostanze tossiche e plastiche. Il mare è la principale fonte di cibo e sostentamento per oltre 3 milioni di persone, quindi inquinarlo significa comprometterne gravemente salute e qualità della vita.
Grazia Noseda
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