Quando arriva la prossima bolletta, controlla subito questa voce: potrebbero esserci dei costi nascosti non dovuti.
In questo periodo di crisi e rincari, ogni euro conta, ritrovarsi a pagare servizi mai ricevuti non è solo fastidioso: è inaccettabile.

Le bollette sono già abbastanza pesanti, e regalare soldi senza motivo, magari per qualcosa che nessuno ha mai visto è qualcosa che va segnalato e corretto. Anche se si tratta di pochi euro all’anno, moltiplicati per milioni di utenti diventano cifre enormi. Ecco perché è importante sapere come muoversi e richiedere il rimborso a chi di dovere.
I costi nascosti nella bolletta: occhio a questa voce
In molti hanno trovato un addebito dal nome apparentemente innocuo: “Corrispettivo annuo elenchi telefonici/consegna elenchi telefonici”.
Il costo varia tra i 3,90 euro per i clienti privati e i 5 euro per le aziende. Ma c’è un problema: questi elenchi, nella maggior parte dei casi, non sono mai stati consegnati.

Quella che per alcuni poteva sembrare una spesa marginale, si sta rivelando un vero caso nazionale. A segnalare l’anomalia sono stati migliaia di utenti che, pur pagando regolarmente questo importo, non hanno mai ricevuto a casa alcun elenco cartaceo. Una situazione che ha spinto Codacons ad avviare un’azione a tutela dei consumatori.
Il servizio fantasma finito sotto accusa
Nelle fatture TIM l’addebito risulta chiaramente specificato. Ma quando gli utenti si sono accorti dell’importo e hanno chiesto spiegazioni, in molti si sono sentiti rispondere che si tratta di una voce contrattuale non modificabile.
Di fatto, però, gli elenchi non sono mai stati visti. Nessuna consegna, nessun preavviso. Eppure, l’importo è stato comunque inserito e riscosso.
Secondo Codacons, se confermata, questo modo di agire di TIM potrebbe rientrare tra i comportamenti scorretti dal punto di vista commerciale. Pagare per un servizio non reso va contro i diritti di qualsiasi cliente, indipendentemente dal tipo di contratto o dalla durata del rapporto con l’operatore.
Come richiedere il rimborso a TIM
Per far valere i propri diritti, Codacons ha predisposto un modulo da scaricare e compilare. Il documento serve per inviare a TIM una diffida formale, con cui si chiede il rimborso dell’importo pagato ingiustamente.

La procedura è semplice e alla portata di tutti:
- Vai sul sito ufficiale di Codacons e scarica il modulo relativo al rimborso degli elenchi telefonici.
- Compila il modulo con i tuoi dati (nome, cognome, codice fiscale o partita IVA, numero cliente TIM).
- Il modulo deve essere inviato a TIM S.p.A. tramite PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.
- Una copia della comunicazione può essere inviata anche a Codacons, all’indirizzo email info@codacons.it.
Questa azione è rivolta sia a clienti privati che ad aziende, senza distinzione di profilo. Chiunque si sia visto addebitare il costo può richiedere il rimborso.