A 29 anni dalla scomparsa di Angela Celentano, le indagini non si fermano e in queste ore si cerca di trovare una verità che per anni è apparsa molto distante.
Il caso della scomparsa della piccola Angela Celentano sul Monte Faito è uno dei cold case che riguardano la scomparsa di minori più famoso d’Italia, forse secondo solo a quello di Denise Pipitone: in molti non hanno mai smesso di chiedersi che cosa possa essere successo alla bambina. Nonostante la recente richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Napoli – nella persona del sostituto procuratore della DDA Giuseppe Cimmarotta – la gip Federica Colucci ha disposto nuovi accertamenti.
Si riparte dunque da quella che è nota come “pista turca” e rispetto alla quale ormai da anni si muove la blogger Vincenza Trentinella: secondo lei, un sacerdote, don Augusto, sul letto di morte le avrebbe confidato di aver raccolto, anni prima, una confessione inquietante da parte di una sua parrocchiana. La donna sosteneva che Angela Celentano fosse ancora viva, spiegando che la piccola sarebbe stata portata in Turchia e qui sarebbe cresciuta con una famiglia “adottiva”.
La piccola Angela Celentano è scomparsa il 10 agosto 1996, all’età di tre anni, durante una gita con la famiglia sul Monte Faito, e da allora, la sua sorte è rimasta avvolta nel mistero, tra speranze, depistaggi e segnalazioni arrivate da ogni parte del mondo. La pista più battuta porta in Turchia e ora la decisione della gip dovrebbe appunto portare nuova linfa alle indagini, sebbene davvero manchino a oggi riscontri concreti.
Ci sarebbe, questa la tesi della cosiddetta “pista turca”, una corrispondenza tra i tratti somatici di Angela Celentano e quelli di una giovane ritratta in una fotografia, sulla quale è stato ora chiesto dalla gip il test del DNA. Nonostante ancora una volta sembra che ci trovi di fronte all’ennesimo muro di gomma innalzato intorno alla sorte della giovane, che oggi avrebbe 32 anni, la famiglia Celentano non si è mai arresa e continua a sperare di poterla riabbracciare.
La tesi di Vincenza Trentinella, che appunto continua a sostenere le prove delle sue affermazioni, è che Angela Celentano sia stata cresciuta in segreto in Turchia come figlia non biologica in una famiglia del posto. Nella ricostruzione, veniva anche citato un uomo, Fafhi Bey, indicato come possibile tutore della ragazza. Insomma, descrizioni abbastanza dettagliate, a tal punto da far aprire un fascicolo d’inchiesta che però al momento non ha ottenuto l’adeguato riscontro.
Nel corso degli anni sono state seguite anche altre piste: alcune dall’America Latina – in particolare, una giovane messicana arrivò a contattare la famiglia sostenendo di essere Angela Celentano – altre legate a presunti moventi religiosi, visto il contesto familiare in cui avvenne la scomparsa della piccola, ma nessuna di queste ha mai trovato sbocco e così tra poco più di un mese ci ricorderemo che sono passati esattamente 29 anni dalla scomparsa e che nessuno ha mai abbattuto il muro di omertà sul caso.
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