“Voglio rivedere mio figlio”; l’appello di un padre disperato

“Voglio rivedere mio figlio”, da dieci anni Giovanni Bocci ripete il suo appello, chiedendo che venga fatta luce sulla scomparsa di Adelio.

Nell’ottobre 2015, Adelio Bocci, bambino di poco più di 2 anni, veniva portato via dalla mamma, senza lasciare tracce. Originaria del Kazakistan, la donna aveva prelevato il figlio e lo aveva rapito. Da quel momento, del bambino non si è più saputo nulla. Il padre Giovanni, da dieci anni rinnova l’appello per ritrovare suo figlio, e chiede al Governo italiano di intervenire nella vicenda.

Giovanni Bocci chiede di indagare su suo figlio
Giovanni Bocci chiede di indagare su suo figlio (Mediagold.it)

Oggi Adelio ha quasi 12 anni e, almeno dalle notizie trapelate nel corso del tempo, non vive più con la mamma. Di lui più nessuna notizia, con suo padre Giovanni disperato e che chiede di fare luce sulla misteriosa scomparsa. La mamma, originaria del Kazakistan, lo aveva portato via dalla casa di Brindisi, trasportandolo poi nell’abitazione di famiglia nella città di Taraz.

La storia di Adelio Bocci, il bambino rapito dalla madre e portato in Kazakistan

Il passaporto italiano del bimbo è rimasto nella casa di Brindisi, perciò le autorità ancora non riescono a capire come abbia potuto oltrepassare i confini italiani senza i dovuti controlli alla frontiera. Aigual Abraliyeva, la mamma di Adelio, ha sottratto il bimbo dopo aver perso la causa di affidamento del minore, venendo anche condannata a un anno di reclusione per negligenza genitoriale.

Eppure, Giovanni Bocci non ha potuto vivere con suo figlio, perché la donna, prima che potesse essere arrestata, ha rapito il bambino e lo ha portato via, riconciliandosi con la sua famiglia d’origine, rimasta in Kazakistan. Un evento sconvolgente che ha sottolineato non solo la cattiveria della donna, ma anche la superficialità delle autorità italiane.

Giovanni e Adelio Bocci
Giovanni e Adelio Bocci (Mediagold.it)

Nonostante la condanna, la donna si è sottratta agli arresti e la sentenza non è mai stata applicata. Di Adelio non si hanno più notizie. Il padre Giovanni, 43 anni, è disperato e chiede al Governo di fare qualcosa. “Ho perso gli anni più belli della vita di Adelio, non ho potuto crescerlo”, afferma in lacrime.

Bambino rapito e portato in Kazakistan, il padre chiede l’intervento del Ministero degli Esteri

Insieme al suo legale, l’avvocato Pierluigi Vicidomini, ha depositato per la Procura della Repubblica di Roma un esposto, per chiedere l’intervento del Ministero degli Esteri.

Nelle settimane scorse si è tenuta a Brindisi una conferenza stampa, organizzata dagli avvocati di famiglia e l’associazione Penelope, guidata dalla presidentessa Annalisa Loconsole, per denunciare il caso al Ministero degli Esteri, chiedendo il ricongiungimento tra padre e figlio. Si tratta di una vicenda che ha dell’incredibile, che evidenzia il fallimento delle Istituzioni.

La politica si occupa del rapimento di Adelio
La politica si occupa del rapimento di Adelio (Mediagold.it)

Sottrazione di minore e condanna non scontata sono le accuse rivolte dal legale dei Bocci, il quale ricorda anche che è mancato il dialogo tra il Governo italiano e quello kazako. Tutti i precedenti appelli sono caduti nel vuoto. Giovanni non riesce a mettersi in contatto con il figlio, tempo fa era riuscito a vederlo tramite videomessaggio.

Al momento, non si sa dove Amelio viva, né con chi, dal momento che sua madre è irreperibile. Il bambino potrebbe essere stato affidato ad altri parenti, oppure a una comunità. Le autorità kazake, inoltre, non hanno affrontato i dovuti controlli.

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