Vincita assurda alle slot: da 13 anni reclama i suoi soldi, ora arriva la sentenza della Cassazione

Ottenere una vincita alla slot machine può cambiare la vita, sempre che non si sia costretti a reclamare tutto per anni, anche davanti a un giudice.

Tentare la fortuna al gioco può essere un’occasione da sfruttare ogni tanto per vedere se sia possibile ottenere una vincita anche piccola, ma sarebbe bene non abusarne troppo per evitare che questo possa diventare un vizio da cui può essere difficile liberarsi. A volte, però, anche quando tutto sembra andare per il meglio e si riesce a ottenere una somma discreta alle slot machine può accadere qualcosa di inaspettato e tutt’altro che positivo.

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Un vincitore attende da anni la sua vincita alle slot – Mediagold.it

In genere si tende infatti a pensare sia necessario aspettare qualche settimana per avere quanto conquistato, per poi decidere di usare il denaro come meglio si crede. Non è però quello che è successo a un malcapitato giocatore che sta reclamando quello a cui avrebbe diritto addirittura da anni, anzi pur di avere ragione è stato costretto a ricorrere al Tribunale, con spese che ha dovuto sostenere in prima persona.

La sfortunata vicenda di chi reclama da anni la vincita alle slot

Ottenere una vincita alle slot fa certamente pensare di essere più tranquilli e potersi togliere qualche sfizio, specialmente se la cifra conquistata è consistente. Almeno in linea teorica. Questo non è infatti quello che è accaduto a qualcuno che non sembrava credere nemmeno ai suoi occhi dopo avere visto comparire una scritta enorme: 9 milioni di euro.

Il fatto si era verificato in una sala scommesse di Roma addirittura il 16 aprile 2012, ma il fortunato si è reso conto di non esserlo poi così tanto, da allora non ha mai visto nemmeno un euro. La Snai ha infatti disconosciuto quella vincita che sarebbe, a loro dire, dettata da un blackout del sistema, per questo non poteva essere ritenuta reale. Secondo la società di scommesse, ad agire in quel frangente sarebbe stato un gruppo di hacker non identificati, non a caso il problema non si era rivelato isolato ma aveva riguardato tutto il nostro Paese, anche se solo per pochi minuti. Non solo, quella somma non era ritenuta credibile perché secondo le prime verifiche da quella macchinetta non potevano essere erogati più di 500 mila euro. Impossibile però accettare tutto questo.

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Il giocatore ha fatto causa alla Snai per reclamare la vincita – Mediagold.it

Il giocatore ha scelto di non arrendersi, per questo pur dovendo sostenere inizialmente delle spese ha voluto far valere i suoi diritti attraverso una causa in Tribunale: le prime due sentenze, del Tribunale di Lucca, poi della corte d’appello di Firenze, avevano dato ragione alla Snai, la Cassazione ha però indetto un nuovo processo di appello, che ha accolto il ricorso dello scommettitore, pur senza sapere ancora quanto potrà ricevere.

L’uomo pretende la cifra di 9.597.304,64 euro stampigliata sullo scontrino vincente o in subordine, il pagamento dei 500mila del jackpot massimo erogabile da quella macchinetta. “Se per un’anomalia o un malfunzionamento del sistema informatico, comunque determinati e non riconducibili al giocatore, arriva una combinazione vincente, il gestore della lotteria istantanea, è tenuto a corrispondere il premio al possessore dello scontrino vincente, non potendo invocare l’impossibilità della prestazione per causa a lui non imputabile” – si legge. Salvo casi eccezionali, però, difficilmente riuscirà davvero ad avere la vincita milionaria.

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