Vacanze in Calabria, la colazione ideale è questa: devi provarla per forza

Vai in vacanza in Calabria? Bella notizia per te, anzi buona. Potrai infatti fare una colazione unica: ecco di cosa parliamo

La Calabria rappresenta la meta ideale estiva per numerose persone. Il suo mare cristallino e le spiagge ciottolose attirano ogni anno migliaia di turisti. Ma non solo, nella zona calabrese si possono trovare anche borghi antichi da visitare, come Tropea, in cui si può trovare la famosa cipolla rossa. Ma anche i panorami delll’Aspromonte, molto wild e dalla bellezza sconfinata.

Calabria
Se vai in Calabria, devi assaggiare assolutamente questo a colazione-mediagold.it

Non mancano i gioielli culinari. Qui si trova infatti una cucina unica, con prelibatezza che conquistano il palato. Si inizia dalla colazione, in cui non puoi perderti gli Acaddateddi: ecco cosa sono e come si realizzano.

Scaddateddi: la colazione della nonna che oggi si gusta anche all’aperitivo

Prima che brioche confezionate e merendine invadessero le nostre tavole, la colazione in Italia era un momento profondamente legato alle tradizioni locali. In Calabria, ad esempio, era facile svegliarsi con il profumo degli scaddateddi, ciambelline speziate tipiche del borgo di Bova, in provincia di Reggio Calabria. Oggi sono tornati in auge, non solo a colazione ma anche come gustoso stuzzichino da aperitivo o persino dolcetto da fine pasto, grazie alla loro straordinaria versatilità.

Scaddateddi
Scaddateddi: la ricetta che devi fare a colazione ma anche per l’aperitivo-mediagold.it

Croccanti fuori, morbidi dentro: gli scaddateddi al cumino

A vederli, possono ricordare dei taralli, ma il loro sapore è tutto un altro mondo. Gli scaddateddi sono delle ciambelle rustiche, dalla forma tonda e panciuta, che profumano di cumino. Hanno una crosta croccante e un cuore leggermente più morbido, perfetto da inzuppare nel latte a colazione o nel vino dolce a fine pasto. Prima erano mangiati solo a colazione. Oggi, però, si servono sempre più spesso anche come snack salato da gustare insieme a un bicchiere di vino bianco.

Per saperne di più su questa delizia del passato riscoperta, abbiamo chiesto aiuto a Giuseppe del Panificio D’Agostino Salvatore di Reggio Calabria, panificatore esperto e premiato dalla guida Pane & Panettieri d’Italia del Gambero Rosso. La sua ricetta è un omaggio alla tradizione, ma con tutta l’esperienza di chi lavora con amore materie prime e memoria storica.

Un tempo si regalavano agli invitati ai matrimoni

Come racconta Giuseppe del Panificio D’Agostino Salvatore di Reggio Calabria, gli scaddateddi non erano solo una coccola per la colazione, ma venivano anche preparati per essere donati agli invitati dei matrimoni, un po’ come oggi si fa con le bomboniere. Rispetto ai taralli, gli scaddateddi, vengono lasciati lievitare prima di essere sbollentati, mentre i taralli pugliesi vengono cotti direttamente in acqua calda. Inoltre, i primi contengono vino passito, che contribuisce a dare un sapore delicatamente dolce, pur rimanendo tecnicamente un prodotto salato.

La ricetta degli scaddateddi secondo la tradizione calabrese

Ingredienti:

  • 1 kg di farina 0 (W220)

  • 250 g di olio di girasole alto oleico

  • 250 g di vino bianco passito (es. Greco di Bianco)

  • 30 g di sale

  • 20 g di lievito di birra (oppure 100 g di pasta di riporto + 10 g di lievito)

  • 50 g di semi di cumino (fino a 100 g per un sapore più intenso)

Procedimento:
Inizia mescolando farina e cumino. Aggiungi l’olio, il vino e il lievito sciolto. Solo alla fine unisci il sale. Lavora l’impasto fino a renderlo liscio e omogeneo, quindi forma dei filoncini di circa 2 cm di diametro, tagliali e chiudili ad anello. Disponili su una teglia coperta con un canovaccio umido e lascia lievitare per circa un’ora.
Trascorso il tempo, sbollenta gli anelli in acqua: quando vengono a galla, scolali con una schiumarola e adagiali su una nuova teglia. Inforna a 220°C per 15-20 minuti in modalità ventilata, fino a doratura. Il risultato? Una ciambella profumata, friabile e perfetta per ogni momento della giornata. Che sia colazione, aperitivo o dopo cena, gli scaddateddi sanno ancora raccontare, in un morso, la genuinità di una volta.

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