Stasera l’Inter dovrà vedersela con gli Urawa Red Diamonds: una partita che ha un precedente e una squadra obbligata a tornare a vincere.
I giocatori che stasera affronteranno Lautaro e compagni arrivano da Saitama, in Giappone: infatti, al Mondiale per club, è l’ora del secondo match dei nerazzurri dell’Inter e di fronte si troveranno gli Urawa Red Diamonds, una squadra che è davvero tutta da scoprire. I giapponesi, all’esordio, hanno perso per tre reti a una contro il Riverplate, senza tuttavia sfigurare, mentre i nerazzurri si sono dovuti accontentare del pari contro il Monterrey.
Al netto del solito calo fisico che l’Inter evidenzia ormai da mesi nell’ultima parte della partita – e che ad esempio ha portato a pareggi imprevisti che le hanno fatto perdere lo scudetto – la squadra di Chivu ha sciupato davvero molto sotto porta e ha subito gol nell’unica occasione in cui invece i messicani la porta l’hanno centrata. I tifosi dunque sperano di vedere stasera una squadra più concentrata e più cinica.
Sulla carta, l’Inter ha più qualità ed esperienza, ma guai a pensare che sia una passeggiata: i “Reds” giapponesi hanno già dimostrato, nel panorama asiatico e non solo, di essere un club abituato a competere ad alti livelli. Si tratta peraltro dii una delle squadre storiche del Giappone, fondata nel 1950 come squadra aziendale della Mitsubishi, e negli anni è cresciuta fino a diventare uno dei team simbolo praticamente di tutto il calcio asiatico.
Nel palmares, vanta cinque titoli nazionali, otto Coppe dell’Imperatore e due Supercoppe in Giappone, quindi anche tre Champions League asiatiche e una Coppa Suruga Bank. L’ultima Champions l’ha vinta nel 2022 dopo aver sfidato in finale l’Al Hilal, la squadra che da questa stagione è allenata da Simone Inzaghi. Il club giapponese è tra i più apprezzati in Asia anche per la passione del proprio pubblico, che non fa mancare il sostegno nemmeno in trasferta, la partita col Riverplate ne è testimonianza.
Non è la prima volta che le due squadre si affrontano: un precedente risale all’estate 2004 in occasione del torneo Saitama City Cup: era il 27 luglio e sulla panchina della formazione giapponese c’era Guido Buchwald, già bandiera dello Stoccarda e campione del mondo con la Nazionale tedesca nel 1990, il quale già da giocatore aveva indossato per tre stagioni la maglia degli Urawa Reds e quell’anno ci tornava nelle vesti di allenatore.
La partita ebbe un esito inaspettato, con i giapponesi che si imposero per una rete a zero, grazie al decisivo rigore messo a segno da Emerson al minuto 50. L’Inter era in formazione rimaneggiata, ma schierava comunque tra gli altri Toldo in porta, in difesa c’erano Adani e Coco, Karagounis e Farinos in mezzo al campo e in attacco Alvaro Recoba, al fianco di un talento mai del tutto espresso, il greco Lampros Choutos. Una partita psicodrammatica che l’Inter spera stasera di non ripetere.
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