Strage di Capaci, fratello e sorella dei magistrati uccisi litigano: la polemica è servita

A oltre 30 anni, la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti di scorta, fa ancora discutere.

Alla vigilia del 23 maggio, anniversario della Strage di Capaci, si riaccende una polemica che coinvolge due figure simboliche della memoria antimafia. Due figure che anche in passato hanno fatto discutere per le loro prese di posizione e che oggi si ritrovano di nuovo “contro”, in una polemica che nel ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per lo Stato, non dovrebbe avere ragione di esistere.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pensierosi a Palazzo di Giustizia
Strage di Capaci, fratello e sorella dei magistrati uccisi litigano (Mediagold.it)

I due attori di questa polemica sono Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e cognata di Francesca Morvillo, morta anche lei il 23 maggio 1992, e Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, anche egli, come noto, magistrato che venne ucciso 57 giorni dopo in via D’Amelio. Due volti uniti nel dolore ma oggi divisi da visioni differenti su come coltivare la memoria.

La polemica sulla memoria condivisa a 33 anni dalla strage di Capaci

Il dissenso è nato da alcune dichiarazioni di Salvatore Borsellino, che ha espresso perplessità riguardo alla scelta di dedicare la giornata del 23 maggio a momenti di silenzio e raccoglimento, interpretando l’invito di Maria Falcone come un modo per “spegnere voci scomode” e dirottare l’attenzione su eventi istituzionali, come l’inaugurazione del nuovo Museo del Presente.

foto iconica di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
La polemica sulla memoria condivisa a 33 anni dalla strage di Capaci (Mediagold.it)

La visione di Salvatore Borsellino, attivista e fondatore del Movimento delle Agende rosse, come rossa era l’agenda del fratello sparita nel giorno della strage di Via D’Amelio, è sempre stata quella di una lotta alla mafia più dura e determinata, anche con azioni simboliche eclatanti. Non deve quindi meravigliarci troppo questa nuova polemica a distanza con Maria Falcone sul nuovo museo.

Questo museo, che sorge in memoria di Falcone e Borsellino, è stato al centro delle critiche, considerate da Borsellino come una distrazione rispetto ai veri nodi ancora irrisolti delle stragi mafiose. La risposta di Maria Falcone non si è fatta attendere, precisando che il suo invito al silenzio non intendeva affatto zittire chi solleva dubbi o cerca verità.

Cosa ha detto Maria Falcone rispondendo a Salvatore Borsellino

Non vi sarebbe, insomma, nessun intervento censorio, ma solo l’intento di proporre un momento di raccoglimento rispettoso, lontano da polemiche e tensioni, per onorare degnamente il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, oltre che quello delle vittime della strage del 19 luglio 1992. Insomma, per la sorella di Giovanni Falcone, il silenzio non è negazione ma ascolto e riflessione.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino scherzano tra loro
Cosa ha detto Maria Falcone rispondendo a Salvatore Borsellino (Mediagold.it)

Allo stesso tempo, ricorda Maria Falcone, il nuovo museo non è uno strumento di propaganda, ma un luogo pensato per trasmettere alle nuove generazioni il coraggio e i valori morali dei due magistrati assassinati. Per la donna, da sempre in prima linea contro la mafia, l’eredità dei due magistrati “non appartiene a nessuno in particolare, ma a tutta l’Italia che crede nella giustizia”.

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