Tutti abbiamo sentito dire “Roma Città Aperta” almeno una volta, ma in pochissimi sanno davvero cosa significa questa espressione. Scopriamolo insieme.
Tre parole che sono diventate virali anche in tempo di social, spesso utilizzate per meme ma molto spesso non comprese all’attenzione del pubblico. Andiamo a scoprire davvero cosa significano.

La popolarità di questa espressione la si deve a un film straordinario, diretto da Roberto Rossellini, che porta proprio quel nome. Questo film drammatico del 1945 vede nel cast due straordinari Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Viene considerato una delle pellicole più influenti di tutti i tempi e che rappresenta al meglio il Neorealismo italiano.
Uscito nel 1945 racconta con personalità il momento della Resistenza, portando il pubblico tutto l’orrore della Seconda Guerra Mondiale in un momento in cui si usciva appena dalla guerra.
E proprio grazie a questo film la frase ancora oggi viene ripetuta anche dai più giovani, spesso senza capirne l’importanza e il valore. Proprio per questo motivo vogliamo tornare indietro alla base di vari episodi cercando di capire il reale motivo di un’espressione che merita di essere spiegata e tramandata.
Perché si dice “Roma Città Aperta”?
Se l’espressione “Roma Città Aperta” per alcuni sembra essere un modo per celebrare il film di Roberto Rossellini, in realtà è di fatto il contrario. Questo perché è proprio il film che trova il suo titolo in un’espressione molto più radicata nella storia.

Di fatto i termini stanno a significare quando alla fine della Seconda Guerra Mondiale Roma non sarebbe stata difesa militarmente ma lasciata aperta agli occupanti. Una decisione che fu presa dal Ministero degli Affari Esteri, Guariglia, affinché venisse evitata la morte di altre vittime civili. Un evento dunque storico davvero molto importante e in grado di arrivare al cuore delle persone.
Eventi che collimano con il 4 giugno del 1944 quando Roma venne liberata dai nazifascisti a opera degli Alleati. Un momento storico e che chiude la guerra per la capitale e in parte per l’Italia, ma non si ferma la miseria perché la fame in quel periodo era centrale e pronta a devastare tutti.
Con questa espressione dunque ricordiamo un periodo molto difficile del nostro paese, ma che di fatto sigla la liberazione di un popolo dall’oppressione e dalla difficoltà di una guerra che l’ha messo in ginocchio. Sicuramente da oggi per voi il termine “Roma Città Aperta” lo potrete utilizzare con un altro peso e un’altra consapevolezza di quanto accaduto in passato.