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Morte di Liliana Resinovich: che cosa ne pensa il generale Garofano

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Ilaria Macchi

ticolaLe indagini sulla morte di Liliana Resinovich proseguono, ma sono ancora diversi gli aspetti da chiarire, ecco qual è il pensiero a riguardo del generale Garofano. 

I casi di cronaca nera avvenuti in Italia negli anni scorsi e ancora senza un colpevole certo sono purtroppo numerosi, molti di questi occupano pagine e minuti su stampa e Tv, cercando di far luce su alcuni aspetti poco poco chiari anche agli inquirenti, Tra questi c’è quello relativo alla morte di Liliana Resinovich, trovata senza vita nei boschi di Trieste il 5 gennaio del 2022, a distanza di poche settimane dalla sua sparizione, avvenuta il 14 dicembre dell’anno precedente.

Morte Liliana Resinovch, ecco cosa pensa il generale Luciano Garofano – Mediaset Infinity – Mediagold.it

Al momento nel registro degli indagati c’è un’unica persona, il marito della donna, Sebastiano Visintin, che ha sempre respinto ogni accusa nelle sue numerose apparizioni sul piccolo schermo, nonostante ci siano diversi parenti della vittima che hanno dubbi sulla sua posizione. A loro si aggiunge l’opinione di Claudio Sterpin, ribattezzato come “amico speciale” della 63enne per i rapporti che i due avevano ripreso ad avere a distanza di tempo (erano fidanzati da giovani) e che li avrebbero spinti, a detta dell’uomo, a rifarsi una vita insieme se lei non fosse scomparsa. A riguardo non può che essere interessante conoscere l’opinione del generale Luciano Garofano, ex numero uno dei RIS e oggi consulente del vedovo.

La morte di Liliana Resinovich e l’opinione del generale Garofano

Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma, si è occupato in virtù del suo vecchio ruolo di numerosi casi di cronaca, compresi quelli ancora irrisolti e di cui si parla praticamente ogni giorno. Basti pensare al delitto di Garlasco, in cui è morta Chiara Poggi nel 2007, con un condannato già in via definitiva e aperto recentemente con un altro nome nella lista degli indagati, quello di Andrea Sempio, di cui oggi lui è consulente.

Ora ad avvalersi della sua esperienza è anche Sebastiano Visintin, accusato di avere ucciso la moglie Liliana Resinovich, ma che si è sempre dichiarato estraneo a ogni accusa. Come è facile immaginare, l’attuale opinionista di ‘Quarto Grado’ esclude ogni coinvolgimento dell’uomo, avvallato dalla mancanza di tracce sulla scena del crimine, anche se non si può escludere possano emergere altri dettagli in occasione dell’incidente probatorio, che si terrà il prossimo 8 settembre.

Luciano Garofano è consulente del marito di Liliana – Mediaset Infinity – Mediagold.it

L’obiettivo che si vuole raggiungere potrebbe essere davvero cruciale, visto che si cercherà di fare il possibile per non trascurare alcun dettaglio, così da far luce su questo intricato caso (c’è chi ha parlato addirittura di suicidio). Si arriverà a una “rivisitazione completa, da un punto di vista tecnico-scientifico, di tutto ciò che può dare un contributo a questa morte tuttora misteriosa” – sono le parole di Garofano riportate dal settimanale ‘Oggi’.

Si punterà ad analizzare sia reperti già presi in considerazione sia quelli ritenuti poco importanti ma che potrebbero essere ora rivisti con altri occhi, in modo particolare “il cordino che cingeva il collo di Liliana, i sacchi neri con i quali era coperta, le scarpe, la borsetta, gli oggetti e gli abiti che indossava quando fu ritrovata il 5 gennaio 2022” – ha precisato ancora Garofano. Particolare attenzione sarà rivolta a una possibile corrispondenza tra questo cordino e alcuni gomitoli ritrovati nella casa dove viveva la donna con il marito, anche se purtroppo non si hanno molte certezze sulla possibilità di rinvenire il DNA a causa del tempo trascorso.

La giudice Mangiante non vuole lasciare nulla di inesplorato, a completare questa serie di esami anche gli ulteriori accertamenti sulla eventuale presenza di impronte digitali e palmari, finora mai rinvenute” – è stata la conclusione dell’ex generale. Fare chiarezza è quindi più che mai importante, solo in questo modo si riuscirà a dare giustizia alla sfortunata Liliana Resinovich.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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