A sorpresa, un giovane che può vantare genitori famosissimi ha rivelato di avere tentato in passato di togliersi la vita, ora sta provando a ricominciare.
Nascere in una famiglia che non ha grandi problemi economici può consentire di avere grandi vantaggi, a maggior ragione se si ha la possibilità di avere genitori famosissimi, che possono essere accolti con favore un po’ ovunque. In casi simili si tende a pensare come sia quasi impossibile avere problemi, basti pensare anche solo alla possibilità di poter frequentare le scuole migliori, anche se può trasformarsi spesso in un’idea solo teorica.
Le difficoltà, infatti, non possono mancare, non solo perchè non si può escludere la possibilità di stare male, ma anche perché si possono avere dei disturbi che possono non essere legati all’organismo stesso, ma che portano a sentirsi perennemente insoddisfatti e sconfortati. A quel punto si può addirittura arrivare a compiere un gesto estremp, pensando che quello possa essere la soluzione a tutto, fortunatamente non è detto che l’intento possa essere raggiunto.
Il passato terribile del ragazzo con genitori famosissimi
I personaggi famosi non sono purtroppo esenti dalla possibilità di avere problemi personali anche gravi, nonostante non semrpe si abbia il coraggio di parlarne apertamente. Molti di loro, infatti, si possono sentire giudicati e possono avvertire un senso di vergogna simile a quello che potremmo provare noi, per questo preferiscono tenere tutto dentro di sé pensando che la cosa non venga mai scoperta.
A volte, però, le indiscrezioni emergono comunque o magari sono i diretti interessati a parlarne, come ha fatto il figlio, oggi 20enne, che ha rivelato senza mezzi termini il suo passato difficile. I suoi genitori sono entrambi famosissimi, hanno sempre cercato di stargli vicino e supportarlo, anche quando tutto sembrava essere perduto, xolo adesso il peggio sembra essere alle spalle. Si tratta di Achille Costacurta, figlio dell’ex calciatore Alessandro e di Martina Colombari, che anni fa è arrivato addirittura a tentare di togliersi la vita dopo essere finito schiavo della droga.
“Ho provato a togliermi la vita con sette boccette di metadone. L’equivalente di 40 grammi di eroina – ha detto in un’intervista a ‘Repubblica’ -. Nessuno sa spiegarsi come io sia ancora vivo. Avevo 17 anni, ero rinchiuso in un centro penale minorile a Parma e dopo un anno e sette mesi non ce la facevo più”.
Il giovane, infatti, era finito in un centro penale minorile dopo il rinvenimento di alcuni coltelli nel suo armadietto di scuola, esperienza che lo ha segnato in modo indelebile, anche se il suo intento non era quello di fare male a nessuno: “Ero solo un ragazzo pieno di paranoie – ha detto ancora -. Quella è stata un’esperienza durissima, sono entrato che avevo 15 anni. Dieci sigarette al giorno e appena non ti presentavi a colazione, te ne toglievano una. Una volta un agente mi ha detto che mi doveva parlare. Stavo fumando e gli ho chiesto di aspettare che finissi. Mi ha spezzato la sigaretta davanti al viso, gli ho sputato e mi hanno preso a schiaffi in una stanza. Ero solo un ragazzino”.
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Oggi davvero lui sembra rinato, ha lasciato Milano per trasferirsi a Mondello, in Sicilia, dove è stato accolto subito bene e ha già progetti importante per il suo futuro: “Non tocco droghe, sto bene e ho recuperato il rapporto con i miei genitori. Prima litigavamo ogni giorno, ora siamo uniti. Se torno tardi, li chiamo. Qui la gente non giudica. Ti tende la mano, ti accoglie. Un po’ come in India, quando ho fatto Pechino Express: se scegli quella terra, ti trattano come sacro. Ora vorrei aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down. Aiutare gli altri mi fa sentire le farfalle nello stomaco” – ha concluso. E chissà che non riesca davvero a realizzare questo sogno.
