Sono iniziati gli esami di maturità in tutte le scuole italiane e per mezzo milione di studenti: in attesa della terza prova scritta, ma non è per tutti.
Al via gli esami di maturità in tutte le scuole del territorio italiano, con mezzo milione di studenti chiamato al primo grande passo verso l’età adulta. Per alcuni indirizzi di studio, però, è prevista anche una terza prova scritta, dunque non è uguale per tutte le scuole. Come funziona? Mercoledì 18 giugno è iniziata la prima giornata per tutti i maturandi italiani.

Oggi, 19 giugno, la seconda prova, quelle che verte sulle materie di ogni indirizzo, tuttavia, in alcuni casi, anche questa prova può essere spalmata su più giorni. Infine, la terza prova scritta, quella decisiva, prevista per il prossimo 25 giugno, anche se non tutti dovranno affrontarla. Vediamo dove è prevista e perché non tutti gli istituti sono chiamati a coprirla.
Terza prova scritta non in tutti gli istituti italiani: chi sono i maturandi chiamati ad affrontarla
Dal 2019, la terza prova scritta valida per l’esame di maturità è stata cancellata in molti istituti superiori. Prevista per il prossimo 25 giugno, alle ore 8:30, la terza prova coinvolgerà gli studenti delle sezioni Esabac e Esabac techno, per le sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e per la Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua slovena e insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia.
Da qualche anno, l’esame di maturità è composto da due prove principali, la prima è quella del tema di italiano, dove gli alunni dovranno saper dimostrare padronanza della lingua, capacità espressive linguistiche e capacità di pensiero critico. La seconda prova è incentrata su sette tracce fornite dal Ministero dell’istruzione, comprendenti il tema artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, economico e sociale.

Il liceo scientifico è caratterizzato dall’esame di matematica, il liceo classico su quello di latino, e così via. Gli esami culminano nella prova orale, forse la più snervante per gli studenti, attraverso la quale dovranno collegare le singole materie, seguendo un filo conduttore, presentando una relazione tematica come spunto. La relazione oggi può essere anche multimediale.
A incidere sul voto dell’esame c’è anche il voto in condotta, come previsto dalla riforma 2025
Con la riforma scolastica 2025, da quest’anno il voto in condotta avrà un valore particolarmente importante, poiché potrà influenzare il voto di uscita. I maturandi con 6 in condotta dovranno discutere anche un elaborato in tema di cittadinanza attiva e solidale. Gli esami orali iniziano due giorni dopo il termine degli esami scritti.

Già dal prossimo 23 giugno, gli esami orali potranno prendere il via, salvo che per gli istituti con la terza prova. Da ieri, 524 mila ragazzi sono alle prese con l’esame di maturità, a loro va un grande in bocca al lupo, per un passo importantissimo per il proprio percorso di vita.