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Oltre 3200 gli esemplari conteggiati, poco al di sotto della media stagionale.

Sono stati oltre 3200 i falchi pecchiaioli conteggiati nella finestra di rilevamento dal 7 al 18 maggio, un valore di poco sotto alla media della sessione.

Il monitoraggio della migrazione dei rapaci diurni, che dura 12 giorni, interessa i confini meridionali del Parco del Beigua, sui primi rilievi alle spalle di Arenzano e si incentra sul Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) che intorno alla metà del mese raggiunge il picco di passaggi.

Il Falco pecchiaiolo, tra i rapaci diurni, è la specie più abbondante in migrazione pre-riproduttiva nella ZPS “Beigua-Turchino” come in molti altri siti di migrazione italiani e mediterranei, ed è seguito da oltre 15 anni in questo periodo-chiave con modalità e protocolli d’osservazione standardizzati.

Luca Baghino, ornitologo del Parco, evidenzia come quest’anno i risultati appaiano almeno in parte influenzati dalla situazione di alta pressione a lungo insistente sul Mediterraneo occidentale con condizioni che, su scala regionale e locale, possono favorire spostamenti su fronti più ampi e con rotte diffuse.

Questi risultati, che fanno parte delle variabilità e delle fluttuazioni numeriche nella fenologia di migrazione delle popolazioni di una specie animale, da un anno all’altro possono essere considerevoli, in quanto determinate da diversi fattori operanti alle varie scale.

A maggio si muovono popolazioni dirette nei Paesi dell’Europa centro-orientale e composte da falchi pecchiaioli adulti, che hanno trascorso vari mesi a svernare nelle foreste tropicali dell’Africa centrale; ritornano infatti da questa vasta area geografica che, ad un rapace con dieta specializzata, basata sugli Imenotteri (vespe soprattutto), offre habitat ricchi di risorse alimentari, ma da maggio in avanti buone disponibilità trofiche si ritrovano, per le loro esigenze riproduttive, anche alle nostre latitudini e a quelle superiori.

c.s.

Crediti immagini: Ente Parco del Beigua

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