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Genova. Un’equipe di chirurghi dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, diretta dal dottor Enzo Andorno, ha eseguito con successo il primo trapianto di fegato in Italia senza interruzione della circolazione sanguigna. L’innovativa tecnica, mai utilizzata prima nel nostro paese, ha permesso di preservare al meglio la funzione dell’organo e ha garantito una ripresa immediata della sua funzione nella paziente ricevente.

L’intervento, eseguito l’8 gennaio 2024, ha interessato una giovane donna affetta da una grave insufficienza epatica. Grazie all’utilizzo di una macchina per la perfusione degli organi, il fegato è stato mantenuto costantemente irrorato dal sangue durante il suo passaggio dal donatore al ricevente.

I vantaggi di questa tecnica sono molteplici:

  • Riduzione del rischio di danni all’organo: l’ischemia, ovvero l’interruzione del flusso sanguigno, è una delle principali cause di danni agli organi trapiantati. La perfusione normothermica ex vivo (NMP) permette di mantenere il fegato in perfusione continua, evitando l’ischemia e preservando la sua funzionalità.
  • Migliore conservazione delle caratteristiche dell’organo: la NMP aiuta a mantenere il fegato a una temperatura costante e a fornire ossigeno e nutrienti, favorendo la sua conservazione e garantendo una migliore ripresa della funzione dopo il trapianto.
  • Ripresa immediata della funzione del fegato: la paziente, a 72 ore dall’intervento, ha potuto lasciare la terapia intensiva e ha poi completato la sua convalescenza in reparto, per essere dimessa in 20 giorni.

Un passo avanti importante per la chirurgia trapiantologica. «La ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito trapiantologico – ha commentato l’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola in questi anni ha cercato strategie utili a garantire il trapianto di organi che fino a qualche anno fa non sarebbero stati impiegabili perché considerati marginali, non idonei, a rischio. La riduzione sensibile dell’ischemia tra il prelievo e il trapianto, o addirittura la sua abolizione attraverso tecniche di perfusione, garantisce maggiormente il successo dell’intervento».

Un’equipe di eccellenza. «Nonostante la complessità dell’intervento e le condizioni di partenza decisamente critiche – ha concluso il dottor Andorno la paziente ha potuto lasciare la terapia intensiva in tempi record e ha completato la sua convalescenza senza complicazioni. Questo risultato è stato possibile grazie all’esperienza e all’altissima professionalità di tutta l’equipe chirurgica e anestesiologica del San Martino».

Un futuro promettente. Il successo di questo primo trapianto di fegato senza ischemia apre nuove prospettive per il futuro della chirurgia trapiantologica. L’utilizzo di questa tecnica innovativa potrebbe permettere di trapiantare organi che in passato non sarebbero stati considerabili e di migliorare i risultati dei trapianti in generale.

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