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Continuare a costruire una società sana, inclusiva, sostenibile. La cooperazione sociale di Legacoop Liguria (70 cooperative che occupano oltre 5.000 lavoratori, 80% donne e oltre 500 svantaggiati, un fatturato di oltre 100 milioni di Euro) dopo il congresso di oggi ha capito di poterlo fare con successo anche nel futuro.

«La cooperazione sociale ligure, anche nel corso della pandemia ha dimostrato una grande capacità di resilienza – sottolinea Alessandro Frega, presidente di Legacoopsociali Liguria –. È stata salvaguardata l’occupazione e soprattutto abbiamo continuato, sul campo o a distanza, a fornire supporto alle fasce più deboli dei nostri cittadini. Non abbiamo mai abbandonato i nostri disabili, i nostri anziani, i bambini e le persone più fragili che nelle cooperative di inserimento lavorativo trovano dignità e lavoro».

Al congresso è stata messa a punto un’idea di welfare partecipata proponendo modelli fondati sulla co- progettazione pubblico/privato sociale, progetti integrati e di filiera che partendo dall’assistenza domiciliare si potranno integrare con le attività nelle strutture residenziali (RSA e non solo) e con gli ospedali di comunità.

«È un momento drammatico e strategico – commenta Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria –. La nostra capacità di essere da sempre innovativi, senza dimenticare la nostra vocazione, ci ha permesso di rimanere competitivi e di garantire al paese un sistema di welfare e di inclusione lavorativa che ha cercato di non lasciare mai indietro nessuno. Ci pregiamo di essere tra gli interlocutori principali delle istituzioni per cogliere le opportunità che il PNRR può dare nel settore sanitario e del sociale».

Le problematiche sociali in Liguria sono tante. Lo conferma il secondo rapporto sulle povertà e le disuguaglianze in Liguria presentato al congresso. Nella nostra regione è a rischio povertà 1 persona su 5. Coinvolge coloro che hanno un reddito disponibile che non arriva al 60% del reddito medio. La Liguria ha inoltre costantemente tra i più alti dati di deprivazione materiale, intorno a 1 su 20: significa l’incapacità di sostenere alcune spese come mangiare carne regolarmente, affrontare spese impreviste di media entità, acquistare elettrodomestici. La Liguria ha il 29% di popolazione under 35 e il 29% di over 65. In altre regioni come Piemonte e Lombardia – o all’estero in regioni che hanno caratteristiche simili tipo le regioni di Rotterdam, Goteborg, Lipsia – la popolazione giovanile non è mai meno del 30% e in alcuni casi anche il 40.

«In Liguria è ormai strutturale una condizione di impoverimento – ricordano Alessandro Frega e Mattia Rossi che riguarda una parte consistente della popolazione, trasversale per età, residenza e ceto, che non è solo e non tanto definita da condizioni materiali (reddito risparmi immobili, dove pure ci sono grandi disuguaglianze) ma anche da condizioni immateriali come accesso a servizi e informazioni, conoscenze, reti di relazioni. Tutti aspetti sui quali la cooperazione sociale può dare risposte e servizi concreti».

Dal congresso Legacoopsociali Legacoop Liguria esce rafforzata nella convinzione di essere un pezzo importante di una rete più vasta e articolata che condivide valori e prospettive. Capace di rappresentare anche un punto di riferimento in tanti altri settori: dalla cura dell’ambiente, alla manutenzione del verde, ai progetti di rigenerazione urbana, riqualificazione del territorio e delle comunità. Inserendo nel mondo del lavoro centinaia di soggetti fragili. Per continuare a costruire una società sana, inclusiva, sostenibile.

c.s.

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