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Paolo Varrella: «situazione di emergenza ma puntiamo su ricerca e nuovi impianti».

Genova. Si è svolto ieri presso Regione Liguria l’incontro tra il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana, il consulente del MASAF per la pesca Lorenzo Viviani, i tecnici di Regione Liguria e la Cooperativa mitilicoltori associati della Spezia presieduta da Paolo Varrella e diretta da Federico Pinza.

Nel corso del tavolo tematico sono state analizzate le diverse problematiche del settore, a partire dal surriscaldamento delle acque che ha portato a una maggiore consistenza e a diverse abitudini comportamentali delle orate in mare e nei vivai, diventate soggetti predatori su tutto l’arco dell’anno e non solo in momenti specifici. In più, oltre alle orate autoctone, si rinvengono esemplari provenienti dall’Atlantico, dalla crescita molto più veloce, resistenti e decisamente voraci.

«All’incontro era presente  il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Mitilicoltori Associati al completo vista la gravità della situazione – dichiara il presidente Paolo Varrella -.  Abbiamo fatto presente lo stato di crisi dovuto alla maggiore predazione da parte delle orate, ma allo stesso tempo abbiamo ribadito la determinazione a risollevare il settore con numerose iniziative che passano dalla ricerca scientifica applicata, a nuovi impianti e nuove strategie di protezione dai predatori. Dietro alla mitilicoltura ci sono un centinaio di famiglie più tutto l’indotto legato al Muscolo di Spezia e a quello che rappresenta per tutta la Liguria».

«Si tratta di difendere l’equilibrio dell’habitat naturale e contrastare il cambiamento climatico – dice il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana oltre che tenere in vita un comparto produttivo che è una eccellenza territoriale dello spezzino. Ricordo che i mitili sono veri e propri depuratori naturali: secondo le stime dei biologi una cozza adulta filtra annualmente 13 mila litri di acqua marina, trattenendo nel guscio l’anidride carbonica e i microelementi, per non parlare poi di ostriche e vongole. Per questo importante ruolo bioregolatore della mitilicoltura Regione Liguria ha finanziato dal 2018 ad oggi progetti per un totale 1,4 milioni di euro con interventi vari che comprendono macchinari, fotovoltaico, massicciate, banchine, sino agli studi per l’individuazione di nuovi siti idonei e per gli aiuti alle singole imprese. È stata ottenuta anche dal Ministero una autorizzazione ad effettuare attività di pesca professionale, altrimenti vietata, nelle aree all’interno della diga foranea della Spezia e presso i vivai per contrastarne il numero. Nella riunione di oggi ci è stato chiesto anche di considerare altre zone di intervento. In più con i nuovi fondi del FEAMPA (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura) sarà possibile attivare un progetto pilota per il settore che favorisca nuove misure di prevenzione e di lotta contro la fauna ittica selvatica e che preveda la creazione di una forma di acquacoltura estensiva che permetta, senza snaturare la mission aziendale dei mitilicoltori, di integrare eventualmente il loro reddito con la commercializzazione delle specie ittiche predatrici catturate. Intendiamo inoltre attivare monitoraggi e studi specifici insieme ad altri Enti per poter meglio analizzare il fenomeno grazie anche alle interlocuzioni con l’Autorità di Sistema Portuale e il Ministero».

c.s.

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