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Non si potrebbe altrimenti spiegare l’autorizzazione all’apertura generale della pesca “sportiva” nella acque interne decretata a fine febbraio e, nel lago di Osiglia, domani, 19 marzo.

Savona. Con la siccità nei corsi d’acqua e, peggio, in laghi e bacini, si concentrano gli inquinanti e si riduce l’ossigeno; ciò mette in grave difficoltà la vita e la sopravvivenza degli animali che vi abitano e tentano di sopravvivere ad una penuria d’acqua che non ha eguali da quasi cent’anni.

Eppure domani, muniti di una ricevuta di versamento di poche decine di euro e di un tesserino di analogo prezzo, ci si potrà recare lungo le scarse acque del lago e pescare fino a dieci salmonidi al giorno.

L’Osservatorio Savonese Animalista chiede all’assessorato regionale competente (inutile chiedere a Toti, che di caccia e pesca non s’è mai occupato) ed agli “Amici del Lago” di Osiglia se non fosse stato più logico, ecologico e serio non aprire la pesca, quest’anno, a tutela di una fauna che dovrebbe essere proprietà di tutti i cittadini, attuali e futuri.

c.s.

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